«Avrei preferito annunciare un’intesa, ma i negoziati sono falliti» ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC-WTO), Pascal Lamy, comunicando le «divergenze inconciliabili» tra alcuni Stati membri che hanno reso impossibile un accordo.
Oltre 30 ministri e alti rappresentanti dei 153 Paesi membri della WTO erano riuniti a Ginevra dal 21 luglio per trovare un’intesa sui tagli ai sussidi agricoli e la riduzione dei dazi per l’apertura dei mercati per i prodotti agricoli e per i prodotti industriali, nell’ambito del ciclo negoziale (Doha round) per la liberalizzazione degli scambi lanciato nel 2001.
L’annuncio del fallimento è giunto a conclusione di una riunione tra i ministri di sette potenze commerciali (USA, UE, India, Cina, Brasile, Australia e Giappone) poi allargata a 35 ministri. La causa principale del fallimento è stata la divergenza tra India e Stati Uniti sulle modalità dei meccanismi di salvaguardia previsti per i Paesi in via di sviluppo per proteggersi con un aumento di dazi da un’impennata delle importazioni di un prodotto agricolo. La proposta iniziale fissava ad un aumento delle importazioni di un prodotto del 40% la soglia per far scattare la clausola di salvaguardia, ma la soglia era troppo alta per le autorità indiane.
Gli USA hanno accusato India e Cina di porre in pericolo i progressi compiuti rimettendo in causa l’equilibrio del pacchetto di proposte avanzato da Lamy, ma secondo il ministro del Commercio indiano, Kamal Nath, «è un colmo che un round sullo sviluppo giunto all’ultimo miglio fallisca su una questione che riguarda la protezione dei più poveri», rivendicando l’appoggio di numerosi Paesi in via di sviluppo.
L’esito della riunione di Ginevra è un «fallimento collettivo» secondo il commissario europeo al Commercio Peter Mandelson, che osserva come «l’impatto più grave ricadrà sui più deboli». Il fallimento dei negoziati «è una profonda delusione per l’Unione europea, per la Commissione e per me stesso» ha invece dichiarato il presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso, che ha sollecitato gli Stati membri della WTO a un’analisi del risultato e a preparare un rinnovato impegno con i principali partner: «Abbiamo fatto tutto quello che ci era possibile per riconciliare i diversi punti di vista e raggiungere un compromesso. Questo fallimento non mette in causa la necessità di compiere progressi, soprattutto a vantaggio dei Paesi in via di sviluppo» ha aggiunto Barroso.