Il Rapporto dei 5 Presidenti è stato presentato il 22 giugno come base per il raggiungimento di un’Unione più profonda e più equa, secondo le priorità che si è imposta la Commissione europea guidata da Juncker. Il completamento dell’Unione Economica e Monetaria è programmato per mezzo di una tabella di marcia che prevede progressi simultanei su quattro fronti:
- Una vera unione economica che fornisca delle solide fondamenta all’attuale Unione monetaria;
- Un’unione finanziaria che garantisca la stabilità dell’Unione monetaria;
- Un’unione fiscale che consenta la sostenibilità dei bilanci nazionale;
- Una vera unione politica che permetta la realizzazione di tutto ciò prima descritto, attraverso una genuina responsabilità democratica, legittimazione e rafforzamento istituzionale.
Il 21 ottobre 2015 la Commissione ha dato il via alla fase 1 (“deepening by doing”) del Rapporto dei 5 Presidenti. Se la crisi finanziaria ha rafforzato l’UEM, il numero di cittadini disoccupati o a rischio di emarginazione sociale richiede ulteriori passi avanti. Proprio per combattere questi problemi è stato adottato da parte del collegio dei commissari un pacchetto di misure volte al rafforzamento dell’UEM. In particolare vengono formulate le seguenti proposte:
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Una rappresentanza esterna della zona euro che tenga conto del peso economico e finanziario dell’Eurozona, specie nell’ambito delle sedi finanziarie internazionali. La proposta operativa è quella di passare ad una rappresentanza unificata per l’area euro nel Fondo monetario internazionale con il Presidente dell’Eurogruppo come rappresentante per l’area dell’euro nel suo complesso.
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Il completamento dell’Unione bancaria. In dettaglio, come indicato da Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione, il pezzo mancante è individuato in un sistema comune per l’assicurazione dei depositi. Entro la fine dell’anno la Commissione si impegna a presentare una proposta legislativa che muova i primi passi verso un sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), meno legato alle logiche dei governa nazionali. Questo farà sì che i cittadini possano essere certi della sicurezza dei loro depositi indipendentemente dalla loro collocazione geografica.
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Una semplificazione del semestre europeo (già avviata dall’attuale Commissione) al fine di consentire un dialogo autentico con gli Stati membri. L’auspicio è che, in futuro, le discussioni e le raccomandazioni per l’area dell’euro nel suo insieme si terranno prima di entrare nel merito di ciascun Paese, in modo che le sfide comuni vengano affrontate in modo coerente da parte di tutti.
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L’istituzione di Consigli di Competitività Nazionali ed un Consiglio Fiscale Europeo per rafforzare la casella degli strumenti economici a disposizione dell’Area Euro. I primi si occuperebbero del monitoraggio delle prestazioni e delle politiche nazionali in materia di competitività; il secondo sarebbe funzionalmente indipendente e composto da cinque esperti, con il compito di valutare l’attuazione del quadro di bilancio dell’UE, informare sulla politica di bilancio adeguata per l’area dell’euro nel suo insieme, cooperare con i consigli fiscali nazionali degli Stati Uniti e fornire consulenza ad hoc su richiesta del presidente.
La Relazione dei 5 Presidenti stabilisce il pieno completamento della UEM in tre fasi nel prossimo decennio. Il pacchetto di misure adottato lo scorso 21 ottobre si rivolge allo svolgimento della fase 1 ed a porre le basi per la fase 2. Proprio per preparare la transizione dalla fase 1 alla Fase 2, la Commissione presenterà un Libro bianco in primavera 2017, preparato con il coinvolgimento delle altre istituzioni dell’UE, che delineerà le prossime tappe necessarie. A metà del 2016 la Commissione istituirà un gruppo di esperti per esplorare le condizioni giuridiche, economiche e politiche che determineranno le proposte più a lungo termine, al fine di rendere più vincolante il processo di convergenza, come previsto dalla fase 2.