Alla vigilia della dichiarazione d’indipendenza del Kosovo, i 27 Stati membri dell’UE hanno dato il via libera alla missione EULEX che nei prossimi mesi subentrerà all’amministrazione provvisoria dell’ONU per accompagnare la regione verso una struttura autonoma.
Il contingente europeo sarà costituito da 1500 poliziotti, 250 magistrati e 250 tra doganieri e altro personale amministrativo che raggiungeranno il Kosovo nei prossimi 120 giorni e lavoreranno insieme a un migliaio di uomini locali. Tra i compiti assegnati, quelli di monitorare la situazione e aiutare le autorità a creare polizia, magistratura e le altre strutture per garantire ordine e sicurezza.
Alla missione contribuiscono tutti i Paesi dell’UE salvo Malta, in ragione di motivi logistici, oltre che Stati come la Turchia e gli Stati Uniti, mentre l’Italia invierà circa 200 uomini tra i quali Alberto Perduca che guiderà il gruppo dei 250 magistrati.
Inizialmente la missione europea si affiancherà alla missione UNMIC delle Nazioni Unite e, come presenza internazionale sul territorio, si aggiungerà al contingente NATO della KFOR costituito attualmente dal circa 17.000 militari. In un secondo momento EULEX, la più importante missione civile inviata finora all’estero dall’UE, sostituirà UNMIC per traghettare il Kosovo verso una struttura statale autonoma.
Totalmente negativo il commento del leader della minoranza serba in Kosovo, Milan Ivanovic, secondo il quale la missione dell’UE è «un’occupazione» e «non sarà accettata nà© dalla Serbia nà© dai serbi del Kosovo».