Via libera alla conferenza sul futuro dell’Europa

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Il 10 marzo scorso il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Primo Ministro portoghese Antonio Costa e la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno  firmato la dichiarazione comune sulla conferenza sul futuro dell’Europa, che inizierà i lavori orientativamente il 9 maggio, giornata dell’Europa.

La conferenza sarà incentrata su temi di alto interesse per i cittadini europei, quali i cambiamenti climatici, le questioni economiche e sociali e la trasformazione digitale, anche alla luce della pandemia di COVID-19. I cittadini saranno liberi di sollevare ulteriori questioni che li riguardano.

La conferenza sul futuro dell’Europa conferirà ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle future politiche e ambizioni europee nel prossimo decennio e oltre, sostenendo la legittimità democratica e il funzionamento del progetto europeo. Una piattaforma digitale multilingue interattiva contribuirà all’organizzazione dei dibattiti online e di persona, quando i progressi nella vaccinazione renderanno nuovamente possibili la partecipazione a dibattiti ed eventi fisici.

La conferenza sarà posta sotto l’egida del Parlamento europeo, del Consiglio e della presidente della Commissione europea, che svolgeranno le funzioni di presidenza congiunta. La presidenza sarà coadiuvata nei suoi lavori da un comitato esecutivo, composto da tre rappresentanti e quattro osservatori per ciascuna istituzione. Il successo della conferenza sarà misurato in funzione del l’ampiezza della partecipazione civica; saranno organizzati e promossi dibattiti locali, nazionali e transnazionali per garantire il massimo coinvolgimento.

Almeno ogni sei mesi si terrà una sessione plenaria della conferenza, composta da rappresentanti delle tre istituzioni nonché da rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei cittadini e di altre parti interessate.

A questo proposito i rappresentanti del Comitato economico e sociale europeo sottolineano che la semplice consultazione della società civile non sarà sufficiente a plasmare le decisioni della Conferenza e che la sua partecipazione dovrebbe permettere di dare un contributo più significativo.

Entro la primavera del 2022 la conferenza dovrebbe giungere a conclusioni per fornire orientamenti sul futuro dell’Europa.

Per approfondire: il comunicato del Consiglio, la dichiarazione comune sulla Conferenza, la società civile chiede più spazio nell’ambito della Conferenza

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