Stretta cooperazione economica e di riforma dei mercati del lavoro, ma con un «adeguato coinvolgimento» delle parti sociali nella definizione dei Piani nazionali di riforma e nell’attuazione della strategia Europa 2020. Se n’è discusso nel corso del Vertice sociale svoltosi a Bruxelles il 24 marzo.
Incontro che avviene due volte all’anno alla vigilia dei Consigli europei di primavera ed autunno, il Vertice sociale trilaterale costituisce un’opportunità di confronto tra le parti sociali, la Commissione Europea, i capi di governo e i ministri dell’Occupazione del Paese che detiene la presidenza semestrale di turno dell’UE e dei Paesi cui spetteranno le due presidenze successive.
Sottolineando la necessità di un’agenda per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da una forte dimensione sociale e che una simile agenda è contenuta nella strategia Europa 2020, il presidente della Commissione Europea, Josà© Manuel Barroso, ha garantito che nell’attuazione dell’Analisi annuale della crescita e del Patto per l’euro «saranno rispettati appieno il dialogo sociale nazionale, le tradizioni in tema di relazioni industriali nonchà© l’autonomia delle parti sociali nel processo di contrattazione collettiva». Per dissipare i timori, espressi con forza dai sindacati europei, che le misure di austerità ostacolino la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, il commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Inclusione, Là ¡szlà ³ Andor, ha sottolineato il ruolo che il dialogo sociale svolge per contribuire a far uscire l’Europa dalla crisi ed ha affermato: «Una lezione essenziale tratta dal recente passato è che un dialogo sociale di elevata qualità ha svolto un ruolo significativo per alleviare gli effetti della recessione. Dobbiamo definire, di concerto con le parti sociali, il modo per coordinarci su tematiche quali i salari o le pensioni in un’unione monetaria rafforzata».
Scettica perಠla Confederazione Europea dei Sindacati (CES), che contemporaneamente ha organizzato un’euromanifestazione a Bruxelles e in altre città europee per opporsi alle «misure di austerità a spese dei lavoratori». Secondo il segretario generale della CES, John Monks, «il mercato del lavoro non puಠessere sinonimo di precarietà , di sempre maggiore flessibilità e di deterioramento dei contratti e delle condizioni di lavoro»; di conseguenza, ha aggiunto, «ci opporremo sempre a questo approccio che è attualmente molto in voga, perchà© difendiamo una governance economica europea decisamente sociale e solidale».