Un Vertice tattico tra UE e Russia

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Le questioni della sicurezza energetica e del Partenariato orientale sono state al centro del Vertice UE-Russia svoltosi a Khabarovsk, nell’estremo oriente russo, tra buoni propositi di facciata ma non poca diffidenza reciproca.
Il presidente della Commissione Europea, Josà© Manuel Barroso, il capo della diplomazia europea, Javier Solana, il presidente di turno dell’UE, il ceco Vaclav Klaus, oltre ai commissari europei alle Relazioni esterne, al Commercio e all’Energia, hanno incontrato il presidente russo Dmitry Medvedev, in un Vertice che ha messo in luce le divergenze esistenti.
Da un lato la questione delle forniture di gas russo, molto importante per l’UE che chiede alle autorità   russe di adottare la Carta dell’Energia, sottoscritta nel dicembre 1991 all’Aia da 51 Stati: i Paesi membri dell’UE, quelli della Comunità   degli Stati Indipendenti, Giappone, Canada e USA; nel 1994, poi, i Paesi firmatari esclusi USA, Giappone e Canada, hanno firmato il Trattato per la Carta dell’energia e il Protocollo della Carta sull’efficienza energetica e gli aspetti ambientali. Il Trattato, che non è stato ratificato da Russia e Norvegia, è un accordo vincolante che stabilisce il quadro giuridico per promuovere la cooperazione a lungo termine nel settore energetico e che si basa sui principi della Carta: incoraggiare gli investimenti, garantire la sovranità   delle risorse, il libero accesso ai mercati energetici, il libero transito delle materie e dei prodotti energetici e dei capitali legati agli scambi di prodotti energetici e degli investimenti nei settori dell’energia. Dal 2000 sono in corso i negoziati sulla Carta, ma le autorità   russe accusano l’UE di voler smantellare il monopolio pubblico russo di trasporto del gas e di precludere il mercato europeo alle imprese russe finchà© la Russia non ratificherà   il Trattato. Medvedev, che ha espresso «dubbi sulle capacità   di pagamento dell’Ucraina» da cui transita gran parte del gas russo diretto nell’UE, chiede l’introduzione di nuove norme con vincoli legali internazionali per tutti i principali Paesi produttori, di transito e consumatori di risorse energetiche con particolare attenzione ai meccanismi per garantire il transito. L’UE, attraverso il presidente della Commissione Barroso, si è detta disposta a discutere le proposte russe ma rispettando intanto regole e impegni esistenti.
Non meno importante, poi, la politica dell’UE sul nuovo Partenariato orientale, lanciata a inizio maggio nel corso di un Vertice a Praga, che mira a rafforzare le relazioni economiche e politiche tra i 27 Stati membri dell’UE e Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Georgia, Armenia e Azerbaijan. «Ogni partner è meglio di un conflitto, ma il fatto che alcuni Paesi cerchino di utilizzare questa struttura contro la Russia ci mette a disagio» ha dichiarato il presidente russo, mentre Solana ha auspicato che la Russia partecipi ai programmi del Partenariato e Klaus ha sottolineato che il progetto «non è diretto contro nessuno».
Dopo questo ventitreesimo Vertice UE-Russia, dunque, le posizioni delle due parti sembrano restare ancora piuttosto distanti.

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