Un multilateralismo rinnovato

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La Commissione Europea, in collaborazione con l’Alto Rappresentante, Josep Borrell, ha annunciato una nuova agenda cha ha l’obiettivo di promuovere un rinnovato e moderno multilateralismo.

In un mondo come quello di oggi che presenta nuove e, per questo, spinose, ma, allo stesso tempo, stimolanti sfide, l’Unione Europea non si vuole far trovare impreparata. Per questo motivo, la Commissione europea, guidata dall’obiettivo di formare e di sostenere una nuova governance europea, all’insegna di un’Unione più forte nella comunità internazionale, ha deciso di annunciare e di dare il via a due strategie fortemente connesse tra loro: la proposta di una politica commerciale dell’UE aperta, sostenibile e assertiva e la presentazione di una nuova agenda dell’UE incentrata sul rafforzamento e sul rinnovamento del multilateralismo. In questo articolo proveremo a fare il punto sulla seconda strategia, cercando di analizzarne gli obiettivi e gli strumenti per raggiungerli.

L’idea di fondo alla base di questa proposta della Commissione è determinata dal fatto che le sfide mondiali di questo secolo richiedono l’istituzione di un sistema multilaterale rinnovato, più efficiente e più inclusivo, garantito da una struttura di cooperazione internazionale organizzata da nuove regole. In poche parole, quindi, il multilateralismo è il mezzo più efficace per governare le relazioni globali in modo che avvantaggi tutti, soprattutto in un contesto internazionale come quello odierno, segnato da numerosi cambiamenti di potere geopolitico ed economico (ad esempio, la pandemia di Covid-19 ha reso fin troppo evidente la necessità di un rinnovamento del multilateralismo). Ma vediamo, ora, le proposte concrete presentate dalla Commissione europea e dall’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza per l’adattamento del multilateralismo alle nuove sfide globali:

  • Lavorare per un rinnovato multilateralismo basato su regole adeguato al secolo XXI che sia al servizio della governance globale, nonché degli interessi e dei valori dell’UE e globali;
  • Difendere i valori universali e il diritto internazionale, inclusi i diritti umani, e promuovere programmi globali come gli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi;
  • Ottenere il massimo dalle trattative internazionali sfruttando l’influenza politica, diplomatica ed economica dell’Unione Europea;
  • Promuovere la riforma e l’efficienza del sistema multilaterale, che si dimostri veramente inclusivo e in cui i governi, la società civile, il settore privato, il mondo accademico e altri stakeholder collaborino;
  • Rafforzare la leadership dell’UE e sfruttare meglio la capacità di agire come coordinatore, negoziatore onesto e costruttore di ponti;
  • Approfondire i partenariati e le alleanze con paesi terzi, organizzazioni multilaterali e regionali e rafforzare le coalizioni sulle priorità chiave (esposte nei punti precedenti);
  • Essere il miglior alleato dei partner multilaterali, ma richiedere trasformazione e relazioni strategiche;
  • Garantire una maggiore coerenza tra diplomazia multilaterale e bilaterale;
  • Agire insieme agli Stati membri per ottenere risultati con una sola voce, all’insegna di una politica estera comune.

Riassumendo, la proposta indica la strada della promozione della pace e della sicurezza mondiali, della difesa dei diritti umani e del diritto internazionale, attraverso tutti i mezzi (politici, diplomatici e finanziari) in possesso dell’Unione Europea. Ma, quindi, adesso viene da chiedersi: “In pratica, che cosa farà l’UE per raggiungere gli obiettivi sopracitati?”. La risposta si può trovare all’interno della proposta stessa della Commissione e dell’Alto Rappresentante, che individuano sette linee di azione:

  • Promuovere e difendere i diritti umani, creando un mondo più sicuro in cui vivere, confermando il pieno sostegno alla richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di un cessate il fuoco globale e di un aiuto ai processi di pace in tutto il mondo (la cosiddetta “Call for action” per la protezione dei diritti umani). Un mondo, in cui, come sottolineato dalla dichiarazione congiunta del SEAE (il Servizio europeo per l’azione esterna), l’ONU rimane al centro del sistema multilaterale;
  • Assicurare l’accesso universale ai vaccini contro il Covid-19. Per questo obiettivo, l’UE e i suoi Stati membri hanno impegnato più di 850 milioni di EUR a COVAX per acquistare e fornire vaccini ai paesi a basso e medio reddito, con il fine di acquistare 2 miliardi di dosi di vaccino entro la fine del 2021;
  • Rafforzare la ripresa globale e combattere le disuguaglianze, attraverso l’approccio “Team Europe”, che ha mobilitato circa 38,5 miliardi di euro per sostenere i più vulnerabili nella lotta contro la pandemia e le sue conseguenze socioeconomiche (con la proposta della cancellazione del debito dall’Agenda 2030);
  • Vincere la corsa contro il cambiamento climatico (il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050), ripristinando, al contempo, il nostro rapporto con la natura;
  • Stabilire regole globali per le nuove tecnologie digitali;
  • Modernizzare le istituzioni globali, in modo che rispecchino l’evoluzione delle nuove sfide globali (l’esempio più eclatante riguarda l’ormai vetusto sistema del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU riservato a 5 Paesi);
  • Costruire partnership e alleanze che sostengano questa “rivoluzione” multilaterale. Concretamente, l’UE sta dando forma a nuove coalizioni innovative per sostenere il multilateralismo inclusivo, impegnandosi con la società civile, il settore privato e altri stakeholder.

Per concludere, per rendere il progetto operativo, la Commissione e l’Alto rappresentante aspettano l’approvazione dell’approccio da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, fondamentale per la collaborazione sulle priorità indicate.

Per maggiori informazioni: il comunicato della Commissione

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