Il crimine ambientale è una delle economie illegali che cresce più rapidamente nel mondo. Questa categoria di crimini include svariate attività – tra le quali la vendita (anche online) di esemplari di specie a rischio, il disboscamento illegale, il traffico di rifiuti – che sono sofisticate, remunerative e difficili da perseguire, anche a causa della corruzione.
L’8 e il 9 aprile 2025, Parigi ha ospitato il Dialogo di sicurezza e sviluppo per l’avanzamento delle risposte multilaterali e multi-stakeholder al crimine ambientale, in cui l’UE si è espressa a sostegno di un maggior coordinamento globale, un’applicazione più efficace delle normative in materia, e una maggior responsabilità dei settori pubblico e privato nel contrastare questo fenomeno.
Nella fattispecie, l’UE finanzia il programma ECO-SOLVE, finalizzato al monitoraggio dei traffici ambientali illeciti e all’elaborazione di dati digitali utili a rintracciare crimini ambientali.
Inoltre, il programma si occupa di creare spazi di partecipazione democratica per le comunità locali e indigene all’interno di forum regionali e internazionali, il cui coinvolgimento è ritenuto essenziale per moltiplicare soluzioni creative e rafforzare la legittimazione delle politiche perseguite.
Per approfondire: EU’s fight against environmental crime: tackling illicit trade and strengthening global responses
ECO-SOLVE