Ucraina: l’appello alla pace del Sindaco di Cuneo Federico Borgna

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Riportiamo l’appello alla pace lanciato dal Sindaco di Cuneo Federico Borgna, attualmente a Bruxelles per i lavori del Comitato Europeo delle Regioni.

“Il mio pensiero in questo momento va innanzitutto a tutto il popolo ucraino che sta vivendo dei momenti drammatici. L’Ucraina sta subendo un’aggressione inqualificabile e incomprensibile, che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere.

Ora quello che bisogna fare è al di là delle petizioni di principio e dell’umana vicinanza è rimboccarsi le maniche per quello che si potrà fare perché credo che da questa vicenda origineranno parecchi profughi, ci sono già parecchie persone che stanno fuggendo dall’Ucraina e sarà necessario riuscire a dare loro accoglienza e serve davvero che l’Europa si faccia sentire e attivi meccanismi di solidarietà verso il popolo ucraino e tra Stati che poi dovremmo replicare in futuro anche per altri profughi.

Quello sta succedendo ha reso chiaro che in questo momento serve più Europa, serve che gli Stati nazionali europei cedano pezzi di sovranità, che si spinga verso una politica e una difesa comune, perché questa vicenda in qualche modo ha fatto emergere – se era ancora necessario – la fragilità di un’Europa che parla con troppe voci e con troppe strategie diverse.

Da un lato c’è un paese – la Russia – che persegue delle logiche che non so come aggettivare, sembra di essere rimpiombati nel ‘900 con spinte imperialiste, dall’altra parte c’è un’Europa fragile e gli Stati Uniti che in queste ore sembrano troppo lontani.   La comunità internazionale è di fronte ad un’alternativa difficile perché immaginare di sacrificare l’ucraina o parte dell’ucraina può dare il via ad un’escalation su altri teatri, penso a quello che potrebbe succedere ad esempio in Cina rispetto alla questione Taiwan. Per contro attivare la Nato per fermare questa invasione può far partire un conflitto il cui esito a oggi non possiamo immaginare. Davvero sono ore drammatiche, stiamo attraversando un momento davvero delicato della storia”.

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