Il voto sulla progressiva eliminazione dell’opt out (rinuncia al tetto massimo di 8 ore settimanali) rischia di aprire un conflitto tra Commissione e Parlamento, malgrado le rassicurazioni del Commissario Spidla sulla continuazione del dialogo e su una proposta di compromesso per il Consiglio Occupazione e Affari sociali in programma ai primi di giugno.
Resta la soddisfazione di alcune forze del mondo politico e sindacale che chiamano in causa la centralità del Parlamento, unica istituzione eletta dai cittadini, la positività di questo esempio di armonizzazione, la difesa del modello sociale europeo e dei diritti fondamentali. Restano le critiche dei soggetti datoriali che chiedevano il calcolo del massimale settimanale su base annua e un non computo dei periodi di inattività .
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