Sviluppare il microcredito in Europa

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Rendere più accessibili in Europa i piccoli prestiti, cioè migliorare l’accesso al credito per le piccole imprese e le persone in situazione di esclusione sociale che desiderano avviare un’attività   autonoma: lo propone la Commissione europea nell’ambito della Strategia di Lisbona.
«Il microcredito è un sistema estremamente efficace per sviluppare nuove aziende o per aiutare i disoccupati a rientrare nel mondo economico quali lavoratori autonomi o creando microimprese» ha dichiarato la commissaria europea per la Politica regionale Danuta Hà ¼bner, presentando l’iniziativa che intende coordinare gli sforzi a livello dell’UEM per migliorare il quadro giuridico e istituzionale in cui operano gli erogatori di microcrediti. «Con il microcredito potremmo aumentare di 6,1 miliardi di euro il capitale investito in Europa» ha detto Hà ¼bner, osservando come le domande di questo tipo di credito provengono generalmente da persone che creano piccole imprese di servizi e mediamente riguardano prestiti da 7700 euro.
L’obiettivo è offrire un’assistenza rimborsabile a soggetti che non possono permettersi finanziamenti bancari e interessa le microimprese che occupano meno di 10 persone (91% dell’insieme delle imprese europee), i disoccupati o le persone non attive nel mercato del lavoro che vogliono sperimentare un’occupazione indipendente ma non hanno accesso ai servizi bancari tradizionali.
Oltre a sollecitare gli Stati membri a adattare i loro quadri istituzionali, giuridici e commerciali per «promuovere un contesto più favorevole allo sviluppo del microcredito», l’iniziativa della Commissione raccomanda la creazione di una nuova struttura a livello europeo con il compito di fornire consulenze e sostegno per lo sviluppo di istituzioni di microfinanziamento di tipo non bancario negli Stati membri. «Ciಠaiuterebbe i microfinanziatori a offrire ai prestatari non solo un prestito, ma anche un servizio di consulenza per aiutarli a sviluppare la loro impresa e assicurarne il successo» sostiene la Commissione. Il nuovo soggetto tecnico europeo dovrà   realizzare analisi di mercato, definire delle linee di azione e promuovere corsi di formazione, mentre il finanziamento potrà   essere finanziato dai Fondi strutturali e la nuova entità   potrebbe essere gestita dal Fondo europeo degli investimenti, che è già   partner della Commissione nel settore del microcredito.

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