Secondo le ultime rilevazioni Eurostat, la spesa per ricerca e sviluppo (R&D) è rimasta invariata nell’UE nel 2006 rispetto all’anno precedente, attestandosi all’1,84% del PIL europeo per un totale di 210 miliardi di euro, quota perಠinferiore a quella del 2000 quando era all’1,86% del PIL.
Una diminuzione percentuale che pare essere non proprio in linea con l’obiettivo della Strategia di Lisbona di trasformare l’UE nell’economia della conoscenza più dinamica e competitiva al mondo entro il 2010.
Alle ottime prestazioni di alcuni Stati membri in materia di spesa per R&D quali Svezia (3,82% del PIL), Finlandia (3,45%), Germania (2,51%), Austria (2,45%) e Danimarca (2,43%), corrispondono infatti impegni decisamente bassi a Cipro (0,42%), in Romania (0,46%), Bulgaria (0,48%) e Slovacchia (0,49%). Per l’Italia il dato 2006 non è disponibile, mentre nel 2005 era all’1,10% del PIL con un leggero aumento rispetto all’1,05% del 2000.
Gli incrementi maggiori di spesa per R&D nel periodo 2000-2006 hanno riguardato l’Austria (dall’1,91% al 2,45%), l’Estonia (dallo 0,61% all’1,14%) e la Repubblica Ceca (dall’1,21% all’1,54%). Il 60% circa dell’intera spesa dell’UE-27 in R&D è praticata da soli tre Paesi: Germania (58 miliardi di euro nel 2006), Francia (38 miliardi) e Regno Unito (32 miliardi nel 2005).
Nel 2006 erano circa 70 milioni gli addetti nel settore dei servizi ad alta intensità tecnologica nell’UE e 7 milioni nel settore high-tech, cioè rispettivamente il 32,6% e il 3,3% dell’impiego totale. Tra le regioni dell’UE, quelle che registrano il più alto numero di occupati nel settore dei servizi ad alta intensità tecnologica sono Ile de France (2,1 milioni di occupati) e Lombardia (1,4 milioni). La Lombardia è perಠal primo posto per numero di addetti nel settore manifatturiero ad alta e media tecnologia, con 448.000 occupati nel 2006, seguita dall’area di Stoccarda (377 mila addetti) e della Cataluà ±a (286 mila addetti). La Germania guida la classifica delle prime venti regioni europee con ben undici regioni, seguita dall’Italia (5 regioni) e dalla Francia (2).