
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha promosso e ospitato per il secondo anno di fila la discussione su un tema che sta allarmando l’Europa: la polarizzazione sociale. In occasione della Civil Society Week (settimana della società civile), più di 800 persone si sono radunate presso il CESE per confrontarsi su questa problematica al fine di trovare le modalità attraverso cui promuovere la collaborazione e la coesione sociale.
Il presidente del CESE, Oliver Röpke, ha affermato di essere stato colpito dall’impegno e dalle energie che i partecipanti hanno impiegato durante la settimana. Di fronte alle sfide che la democrazia si ritrova a fronteggiare, la società civile resta la risposta migliore e maggiormente valida.
Henna Virkkunen, la vice-presidente esecutiva della Commissione europea riguardo la superiorità tecnologica, ha evidenziato il ruolo importante delle Organizzazioni civili che hanno la possibilità di guidare la popolazione attraverso i valori europei. Ha inoltre ricordato che queste organizzazioni potrebbero aiutare la Commissione nello sviluppo dell’iniziativa “scudo per la democrazia” che, come suggerisce il nome, mira ad affrontare le difficoltà che le democrazie di oggi si ritrovano a fronteggiare. Inoltre, ha anche sottolineato la pericolosità di alcune piattaforme online che, da un lato danno la possibilità alle Organizzazioni civili di esprimersi ma, allo stesso tempo, sono luoghi dove possono anche essere presentate minacce.
Anche il vicepresidente del Parlamento europeo, Victor Negrescu, ha invitato le Organizzazioni civili ad essere forti nella risposta agli attacchi.
Si è dichiarata della stessa opinione anche Gabriella Civico, Presidente di Civil Society Europe.
Nataša Vučković, Segretario generale della Fondazione Centro per la democrazia della Serbia, ha espresso il suo ottimismo sul fatto che la società civile possa svolgere un ruolo fondamentale nella lotta alla diffusione di idee antidemocratiche e antieuropee.
Durante questo dibattito sono stati citati e discussi anche i seguenti punti: l’edilizia abitativa a prezzi accessibili, il sostegno e il finanziamento delle OSC, l’emancipazione dei cittadini, il rafforzamento dell’Iniziativa dei cittadini europei e la possibilità di dare voce ai giovani. Le Organizzazioni sociali hanno inoltre presentato le loro prossime azioni: rafforzare le organizzazioni e le autorità locali che promuovono l’inclusività abitativa, portare avanti iniziative di finanziamento economico verso le OSC, investire nell’educazione civica dei cittadini attraverso un apprendimento inclusivo, integrare la resilienza idrica e promuovere una maggiore partecipazione giovanile nel processo decisionale dell’UE.
È il momento di trasformare gli elementi discussi e concordati in azioni concrete.
Per approfondire: La società civile è la chiave per depolarizzare l’EuropaU