L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha indetto una riunione a livello europeo per discutere degli sviluppi scientifici in materia di organismi geneticamente modificati (OGM), invitandovi a partecipare le ONG interessate.
L’EFSA, che ha l’impegno di mantenere un dialogo aperto con le organizzazioni della società civile impegnate in materia alimentare, rende noto di non essere «nà© a favore nà© contro la tecnologia degli OGM» e che il suo ruolo consiste esclusivamente nel «fornire una valutazione indipendente della sicurezza di ogni OGM in base a metodologia e standard di valutazione dei rischi più rigorosi, il tutto secondo le linee guida dell’Unione Europea e gli orientamenti concordati a livello internazionale».
La riunione proposta dall’EFSA, che si terrà a Parma il prossimo 2 ottobre e a cui sono invitati i rappresentati delle principali ONG, tra cui Friends of the Earth, l’Ufficio Europeo dell’Ambiente (EEB) e le associazioni di consumatori quali ad esempio l’Ufficio Europeo delle Unioni dei Consumatori (BEUC), rappresenterà un’opportunità per aggiornare sulle attività dell’EFSA in materia di OGM e offrirà a scienziati e rappresentanti delle ONG la possibilità di confrontarsi in merito ad attività o altre importanti questioni relative agli OGM (soprattutto riso e mais geneticamente modificati).
Intanto, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha organizzato a Bruxelles nei giorni 14-15 settembre una Conferenza sulla valutazione del rischio degli OGM per l’ambiente e la salute dell’uomo e degli animali, incontro che intende migliorare la comprensione del ruolo dei valutatori del rischio nel processo di autorizzazione e fornire all’EFSA una piattaforma per la discussione con gli Stati membri, le parti interessate e gli altri partecipanti.
Ho affrontato proprio questo argomento nella mia tesi, quindi non posso non sottolineare il ruolo leader (forse sarebbe meglio dire monopolio…) tenuto dall’azienda Monsanto in questo campo: i suoi mais OGM BT-11, MON 809 e MON 810 sono stati oggetto di una delle cause più controverse vissute dall’Europa in ambito di Sicurezza Alimentare (causa C-236/01).
Purtroppo i giuristi europei dovendo attribuire un peso all’incertezza scientifica circa la pericolosità di questi OGM hanno scelto la via “neutrale”, come spesso avviene in diplomazia, affermando che le conoscenze scientifiche a disposizione non consentivano di stabilire la pericolosità di tali mais, anche se oggi l’Austria, che ha vietato la coltivazione nel suo paese di un’altra variante del mais Monsanto, il “MON_803”, ha dimostrato tramite studi scientifici nazionali come aumenti la percentuale di morte per cancro dei poveri animali da laboratorio costretti a nutrirsi di questo mais…saremo noi i prossimi topini? A volte (ma solo a volte) sono felice di vivere in un paese “gaudente” (cioè che ama il piacere culinario) come l’Italia, che almeno per la salute degli alimenti è sempre all’avanguardia (non certo per i munifici controlli di sicurezza, bensì perché la natura ci ha donato un territorio ricco, salubre e invidiabile).