Si estende l’area europea senza frontiere interne

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Dal 21 dicembre il cosiddetto «spazio Schengen», cioè l’area europea senza frontiere interne, si estende a Estonia, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. L’abolizione dei controlli riguarda per ora solo le frontiere terrestri e marittime.
«Da oggi possiamo viaggiare liberi tra i 24 Paesi dello spazio Schengen senza subire controlli alle frontiere interne terrestri e marittime, dal Portogallo alla Polonia e dalla Grecia alla Finlandia. Desidero congratularmi con i nove nuovi Stati Schengen, con la presidenza portoghese e con tutti gli Stati membri dell’Unione per tutto il lavoro svolto. Assieme abbiamo superato i controlli alle frontiere come tanti ostacoli artificiali alla pace, alla libertà   e all’unità   in Europa, creando i presupposti di una maggiore sicurezza» ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso.
I principali vantaggi dovrebbero riguardare le regioni frontaliere, perchà© sarà   più semplice spostarsi da una regione all’altra evitando le code ai valichi di frontiera. àˆ poi previsto un aumento del turismo, come dimostrato dai precedenti allargamenti dell’area Schengen, mentre è indubbio il valore simbolico della rimozione delle frontiere anche per la reciproca fiducia tra gli Stati membri. Ogni Stato, infatti, garantisce di essere attrezzato per controllare le frontiere esterne a nome di tutti gli altri e di rilasciare visti validi per l’intera zona Schengen.
I nuovi Stati membri che entrano a far parte dello spazio Schengen hanno lavorato molto per migliorare la gestione dei controlli alle frontiere esterne, la politica dei visti, la protezione dei dati e la cooperazione di polizia. La loro connessione con il Sistema d’Informazione Schengen (SIS), che permette di condividere le informazioni sulle persone ricercate, scomparse o il cui ingresso è vietato e sui beni persi o rubati, è stata assicurata prima che potesse essere accettata la loro adesione. Questo anche grazie al miliardo di euro erogato con lo strumento Schengen che ha permesso ai nuovi Paesi membri di mettersi in regola per diventare partner a pieno titolo.
I controlli alle frontiere esterne non cambiano, se non che i nuovi Stati membri controlleranno nel quadro del SIS anche i cittadini di Paesi terzi, i quali potranno viaggiare in virtù di un visto Schengen senza più bisogno di diversi visti nazionali.

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