Durante la Plenaria del 26 settembre, cui presenziavano, per la prima volta, osservatori rumeni e bulgari, il Presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ha esortato la Commissione a fare delle proposte su quelle che considera le priorità per l’Europa: il rilancio della Costituzione, il raggiungimento di un compromesso sulle prospettive finanziarie 2007-2013 e sul budget 2006. Durante il dibattito, tutti i deputati (ad eccezione di quelli di estrema destra e del gruppo antieuropeista) hanno convenuto sul fatto che l’Europa è in una fase di stallo e che la Commissione si deve impegnare più attivamente per rilanciare il progetto europeo.
Non stupiscono dunque, le riserve espresse dai Parlamentari della commissione Affari Costituzionali, all’annunciato «Piano D» (Democrazia, Dibattito, Dialogo) che la Commissione dovrà adottare il 12 ottobre. Esponenti di tutti gli schieramenti hanno rivolto pesanti critiche alla Commissione che non starebbe lavorando ad un progetto politico, che terrebbe pericolosamente diviso il piano dei contenuti (politiche Ue) dalla riflessione sugli aspetti istituzionali e che rischierebbe, ancora una volta, di restare troppo lontana dai cittadini facendo prevalere la dimensione intergovernativa su quella sopranazionale.
A tutto questo ha risposto la vicepresidente Wallstrom sottolineando che per rilanciare il dibattito bisogna privilegiare i contenuti politici e creare fiducia; per questo bisogna ascoltare, spiegare e rispettare le specificità nazionali e regionali e per queto è fondamentale moltiplicare i dibattiti, promuovere la partecipazione e creare strumenti di dialogo.
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