Sempre più innovazione, ma a velocità diverse

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L’innovazione dell’UE cresce costantemente, ma non è stato ancora colmato il gap tra i diversi Stati membri.

La nuova agenda europea per l’innovazione, lanciata nel 2022, ha l’obiettivo di colmare il divario in materia di innovazione accelerando lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e promuovendo un ambiente favorevole per la crescita di start-up innovative in tutta Europa.

Secondo l’edizione di quest’anno del Quadro Europeo di valutazione dell’Innovazione (EIS, che si basa su 32 indicatori fornendo un’analisi comparativa) i risultati in materia di innovazione dell’UE continuano a migliorare a un ritmo costante (+10% rispetto al 2017 e +0,5% rispetto al 2023), ma l’incremento varia notevolmente a seconda dello Stato membro in questione.

In particolare, l’EIS 2024 classifica gli Paesi dell’Unione in quattro gruppi di innovazione sulla base dei rispettivi punteggi: i leader dell’innovazione (risultati superiori al 125% della media UE, in questo caso Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi), gli innovatori forti (tra il 100% e il 125% della media UE, tra cui Francia e Germania), gli innovatori moderati (tra il 70% e il 100% della media UE, tra cui Spagna e, al sedicesimo posto, Italia) e, infine, gli innovatori emergenti (al di sotto del 70% della media UE, con la Romania fanalino di coda).

Sebbene le differenze di rendimento si siano leggermente ridotte tra gli innovatori forti e gli innovatori moderati nell’ultimo settennio, sono diventate più importanti quelle tra i leader dell’innovazione e gli innovatori emergenti. Inoltre, sono preoccupanti le differenze geografiche nei risultati in materia di innovazione, sintomo di un’Europa a due velocità: i leader dell’innovazione e la maggior parte degli innovatori forti si trovano prevalentemente nell’Europa settentrionale e occidentale e molti degli innovatori moderati ed emergenti nell’Europa meridionale e orientale.

Per diventare leader mondiale dell’innovazione o, perlomeno, una delle concorrenti principali, l’UE deve ancora fare passi da gigante in settori quali il patrimonio intellettuale, la collaborazione tra le Piccole e Medie Imprese innovative, la spesa per Ricerca e Sviluppo e, soprattutto, deve cercare di colmare i divari interni.

Per maggiori informazioni: il comunicato della Commissione

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