Cira 35.000 persone chiamate a raccolta da oltre cinquanta organizzazioni sindacali provenienti da una trentina di Paesi hanno sfilato sabato per le vie di Lubiana, in Slovenia, per sottolineare che la stagnazione dei salari e del potere d’acquisto sono mali comuni che colpiscono i lavoratori europei.
Una delegazione della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) aveva preliminarmente incontrato il primo ministro sloveno Janez Janàƒâ€¦à‚¡a per presentargli le rivendicazioni dei manifestanti. Questa euro-manifestazione è il primo avvenimento del genere organizzato in un Paese recentemente entrato nell’UE. La stretta collaborazione dell’affiliato sloveno alla CES (ZSSS, Zveze Svobodnih Sindikatov Slovenije) ha contribuito in maniera significativa alla buona riuscita dell’evento.
Escludendo i Paesi scandinavi, dove la contrattazione collettiva riesce a difendere le retribuzioni dei lavoratori, in tutti gli altri Paesi europei la situazione è critica, sottolinea la CES. In alcuni Paesi come Germania, Italia e Olanda negli ultimi anni non si è mantenuto neanche il potere d’acquisto dei salari rispetto all’inflazione. I dati Eurostat mostrano una riduzione del 6,36% della massa salariale nel PIL nel periodo 2002-2007, il che indica una redistribuzione dai salari ai profitti e alle rendite. Inoltre, l’aumento del lavoro precario ha prodotto sul versante salariale il fenomeno dei «salari di povertà », con circa 25 milioni di lavoratori europei che guadagnano tra il 60-70% in meno della media salariale in atto in un determinato Paese.
Per queste ragioni la CES ha ritenuto di lanciare una Campagna sui salari che, oltre alla manifestazione di Lubiana, intende durare nel tempo e rappresentare una strategia di lungo periodo per tutto il sindacalismo europeo.
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