Russia e Serbia unite contro l’indipendenza del Kosovo

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In visita ufficiale a Belgrado, l’attuale vicepremier e probabile prossimo presidente russo, Dimitri Medvedev, ha confermato e rinnovato il sostegno della Russia alle autorità   della Serbia contro l’indipendenza del Kosovo.
Facendo appello a un compromesso, il ministro degli Esteri russo ha ribadito che la secessione kosovara contraddice le regole internazionali perchà© «viola la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza, la Carta dell’ONU e l’Atto finale di Helsinki», ricordando come un contingente russo era stato presente nella regione per cinque anni fino al 2004 e alludendo a un possibile ritorno.
«La Serbia e la Russia intendono portare avanti una politica comune in difesa dell’integrità   territoriale e della sovranità   serba sul Kosovo», ha dichiarato il premier serbo Vojislav Kostunica d’intesa con Medvedev, sottolineando che la Russia continua a «riconoscere la Serbia nelle sue frontiere» e che per la Serbia «non esiste il falso Stato del Kosovo».
Il premier serbo ha poi rivolto una richiesta agli USA affinchà© riconoscano la sovranità   di Belgrado: «Gli Stati Uniti devono permettere al Consiglio di sicurezza dell’ONU di confermare la validità   della risoluzione 1244 e di garantire un ritorno alla situazione precedente», cioè a prima della dichiarazione unilaterale d’indipendenza da parte del Parlamento kosovaro. In caso contrario, ha detto Kostunica, «la crisi che mina le fondamenta dell’ordine mondiale continuerà   ad approfondirsi».
A margine dell’incontro di Belgrado tra le autorità   politiche serbe e russe è stato siglato un importante accordo economico-energetico sulla creazione di una società   mista serbo-russa per il passaggio in territorio serbo di South Stream, un gasdotto progettato dalla russa Gazprom con l’italiana ENI per il trasporto del gas russo verso l’Europa balcanica e centro-meridionale. In gennaio Gazprom ha acquisito il controllo della maggiore azienda pubblica gas-petrolifera serba (NIS), assegnando in cambio a Belgrado un ruolo strategico di passaggio e di snodo per le condotte di South Stream.

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