Il Parlamento Europeo ha chiesto all’UE di riconoscere l’importanza del microcredito come elemento essenziale di lotta alla povertà , sostenendo maggiormente i progetti di microfinanziamento soprattutto a favore delle donne.
Nell’UE il microcredito è basato su prestiti inferiori a 25.000 euro, ma normalmente la media è pari a poco più di 10.000 nell’UE15 e a 3800 nei nuovi Stati membri. Il microcredito è concepito per le microimprese che occupano meno di dieci persone (oltre il 90% di tutte le imprese europee), nonchà© per i disoccupati o le persone non attive che desiderino avviare un’attività autonoma ma non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari.
Secondo stime basate su dati Eurostat, la domanda potenziale di microcredito nell’UE potrebbe ammontare a più di 700.000 nuovi prestiti, pari a un importo di circa 6,1 miliardi di euro nel breve termine.
Proponendo la creazione di un’Associazione congiunta del microcredito, incaricata della certificazione di credibilità dei progetti, l’Europarlamento ha invitato la Commissione e il Consiglio a riconoscere l’importanza del microcredito «nel quadro del processo di Barcellona e delle politiche di vicinato e di sviluppo», sollecitando l’impiego di maggiori risorse per i progetti di microcredito nei Paesi in via di sviluppo.
Avendo per oggetto la concessione di piccoli prestiti, il microcredito è «accessibile alle persone indigenti» e dunque «essenziale» nella lotta contro la povertà e per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, osserva l’Europarlamento. Secondo gli eurodeputati, il microcredito ha consentito, con grande successo, lo sviluppo di progetti autonomi di occupazione e ha contribuito così al miglioramento delle condizioni di vita, rappresentando anche un importante vettore di emancipazione delle donne.