Ripresa solo nel 2010, intanto è negativa la crescita globale

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«Presenteremo la nostra nuova previsione a maggio, ma cominciamo a pensare che lo scenario di ripresa graduale inizialmente previsto nel 2009 sarà   trasferito al 2010» ha dichiarato il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Joaquà ­n Almunia, in una conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.
Intanto l’Ecofin propone ai ministri finanziari e ai governatori delle Banche centrali del G20 di attuare pienamente i piani di sostegno alle banche, rafforzare le politiche di sostegno dell’occupazione, continuare a coordinare le misure anticrisi e soprattutto evitare ogni forma di protezionismo. Secondo i ministri economico-finanziari dell’UE, «è essenziale ripristinare il funzionamento dei mercati del credito e facilitare il flusso dei prestiti verso l’economia reale», ma per fare ciಠdevono essere adottate urgentemente e in modo coordinato «tutte le misure dei governi per far ripartire il settore finanziario e in particolare quello delle banche, comprese le ricapitalizzazioni, le garanzie sul debito e il rafforzamento degli asset». Inoltre, le necessarie politiche di sostegno all’occupazione devono essere «coerenti con gli obiettivi di più lungo termine, come l’aumento della competitività   e della produttività   e le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti climatici».
Riuniti a Basilea per il Global Economy meeting, i governatori delle Banche centrali hanno invece cercato di lanciare un messaggio di ottimismo, sostenendo di vedere «segnali positivi» di cui perಠ«i mercati sembrano non accorgersi» (e non solo i mercati). In sostanza, secondo il governatore della Banca Centrale Europea (BCE) Jean-Claude Trichet, «si osserva ancora un rallentamento dell’economia con un livello di incertezza che rimane alto», tuttavia «ci stiamo avvicinando al momento in cui potremo avere un recupero». Gli elementi che dovrebbero permettere la svolta nel 2010, secondo quanto indicato a Basilea, sono: il calo del prezzo del petrolio e delle materie prime, i piani di rilancio fiscali dei governi, i tassi d’interesse ai livelli minimi in tutto il mondo e l’enorme liquidità   immessa nel sistema dalle Banche centrali. Dal Global Economy meeting è perಠgiunto l’ammonimento a evitare ogni forma di protezionismo, tendenza invece osservata negli ultimi mesi a livello globale.
E proprio sulla situazione globale si sono pronunciati in modo meno ottimistico il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale (BM), secondo cui nel 2009 la crescita economica mondiale sarà   inferiore allo zero per la prima volta dal 1945. Secondo gli organismi economico-finanziari internazionali, il peggioramento continuo del contesto finanziario mondiale, associato al collasso della fiducia dei consumatori e delle imprese, «sta deprimendo la domanda interna in tutto il mondo». Inoltre, la flessione degli interscambi mondiali e dei prezzi delle materie prime colpirà   i Paesi più poveri, aumentando il rischio di conflitti politici e guerre.

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