Rifiuti radioattivi: la società civile e le comunità locali devono avere voce in capitolo

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Il Comitato economico e sociale europeo e la Commissione europea hanno organizzato una conferenza a Bruxelles lo scorso 17 ottobre in merito alla gestione dei rifiuti radioattivi . Tutti gli Stati membri hanno generato e continuano a generare rifiuti radioattivi da attività industriali, agricole, mediche e anche attraverso la disattivazione di impianti nucleari. Una gestione responsabile del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi è fondamentale per qualsiasi attività nucleare.

La conferenza ha visto partecipare rappresentanti delle istituzioni dell’UE, della società civile, ma anche attori nazionali e locali che hanno dato il loro contributo in quanto , in modalità diverse, attori coinvolti nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica per una gestione sicura dei rifiuti radioattivi. 

Un occhio di riguardo deve essere dato allo società civile per affrontare in modo efficace le aspettative, i bisogni e le preoccupazioni delle persone e poter così affrontare e cogliere i problemi attingendo alle esperienze passate e in corso sul campo.

La conferenza denominata “Gestione dei rifiuti radioattivi: una prospettiva della società civile” ha avuto come obiettivo principale proprio quello di coinvolgere la società civile organizzata, e non solo gli scienziati, nella gestione futura dei rifiuti radioattivi. Baiba Miltoviča e Rosalinde Van Der Vlies, rispettivamente la presidente della sezione CESE per i trasporti, l’energia, le infrastrutture e la direttrice di Clean Planet presso la Direzione generale per la ricerca e l’innovazione della Commissione Europea, hanno espresso l’importanza che la società civile ricopre per una consapevole e organizzata gestione dei rifiuti radioattivi. 

Per approfondire: Conferenza sulla gestione dei rifiuti radiaottivi, Gestione dei rifiuti radioattivi: le comunità locali devono dire la loro

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