L’UE «ha un ruolo importante da svolgere al fine di promuovere, sviluppare e sostenere le attività di volontariato» ha sottolineato il Parlamento Europeo, chiedendo di portare da 6 a 10 milioni di euro il sostegno alle attività di volontariato nel quadro dell’Anno europeo 2011 per il volontariato e la cittadinanza attiva.
Secondo l’Europarlamento è necessario garantire «un sostegno efficace e attuare misure a favore delle attività di volontariato per permettere ad un maggior numero di persone di parteciparvi», per questo è importante sostenere l’apprendimento e lo scambio di buone pratiche a livello comunitario, nazionale, regionale e locale, «anche istituendo sistemi efficienti di cooperazione e collegamento in rete tra le associazioni di volontari, e in particolare mediante la creazione di un portale web».
Il volontariato e le relative attività , sottolinea perಠil Parlamento Europeo, «non possono sostituirsi al lavoro retribuito, sebbene le spese che sostengono i volontari debbano essere adeguatamente rimborsate» e inoltre «non devono essere utilizzate per far fronte a necessità fondamentali che sono normalmente soddisfatte dai servizi sociali, nà© per sostituire l’azione delle autorità pubbliche». Le attività di volontariato devono invece apportare «un valore aggiunto alla società in virtù delle loro finalità sociali e culturali».
Secondo i deputati europei, inoltre, l’Anno europeo del volontariato «dovrebbe offrire l’occasione per incoraggiare gli Stati membri a garantire certezza legale ai volontari per quanto riguarda il loro status giuridico», dal momento che finora a livello europeo «non è stato formalmente riconosciuto il lavoro di coloro che svolgono volontariato nel loro tempo libero». Il riconoscimento del volontariato come un’attività che permette di acquisire competenze e capacità , ad esempio tramite il certificato Youthpass associato a Europass, secondo l’Europarlamento «farà sì che il volontariato non sia considerato un’alternativa alla formazione ufficiale ma un suo complemento, favorendo altresì la mobilità dei volontari».