Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta legislativa che richieda alle emittenti televisive pubbliche di sottotitolare tutti i programmi, per garantire la fruibilità alle persone con problemi di udito e favorire l’apprendimento delle lingue.
Secondo l’Europarlamento, infatti, l’UE deve assicurare la parità di accesso all’informazione, all’istruzione e alla cultura per tutti i cittadini, mentre la televisione pubblica svolge una funzione di servizio pubblico che consiste, tra l’altro, «nell’informare e istruire gli spettatori». In tale contesto, ritiene che la sottotitolazione di tutti i programmi televisivi del servizio pubblico europeo sia «essenziale» per garantire a tutti gli spettatori, comprese le persone non udenti o con problemi di udito, «il pieno accesso a tali programmi». Attualmente si stimano circa 83 milioni di persone con problemi di udito nell’UE, ma con il progressivo invecchiamento della popolazione europea «il problema continuerà ad aumentare».
La richiesta del Parlamento europeo si basa sul fatto che le moderne tecnologie consentono di «sottotitolare i programmi televisivi, compresi quelli dal vivo, al momento stesso della loro diffusione», tanto che la britannica BBC «ha deciso di sottotitolare tutti i suoi programmi a partire dall’aprile 2008». In Francia, dove sono attualmente coperti da questo servizio circa il 35% dei programmi, si stanno gradualmente innalzando i livelli di sottotitolazione, mentre in Spagna, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, la sottotitolazione si aggira sul 50%. In Italia è attualmente sottotitolato circa il 18% dei programmi Rai, ma l’azienda pubblica si è impegnata a raggiungere il 60% nell’arco di tre anni.