Le reazioni dei deputati, sorte in seguito alle proposte della Commissione europea sulla revisione della strategia di Lisbona, sono state molteplici. I gruppi PPE-DE e ALDE si sono schierati con la Commissione, invitandola a perseguire gli obiettivi indicati. Il PSE è nettamente contrario alle politiche sociali e ambientali previste, mentre i verdi e ALE condividono gli obiettivi economici ma non i mezzi proposti.
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Il documento presentato dal gruppo PSE è la prima occasione di attacco contro un’agenda sociale ritenuta troppo liberale. Otto i temi trattati: migliore utilizzo delle risorse finanziarie; maggiori investimenti nella formazione e nella ricerca; procedure di «naming and shaming» contro gli Stati che non rispettano i propri impegni; iniziative di politica sociale; politica di promozione delle energie rinnovabili; protezione dei servizi pubblici di alta qualità ; politica industriale; politica macroeconomica per l’ attuazione della Strategia di Lisbona. I timori del PSE sono legati all’eccessivo avvicinamento del modello sociale europeo a quello americano.
Il Presidente del PPE (Partito Popolare Europeo) Wilfried Martens ha espresso in un comunicato l’appoggio senza riserve del PPE alla strategia per la crescita e l’occupazione presentata dal Presidente Barroso, perchà© essa si focalizza sui temi prioritari. Martens ha invitato i Partiti Socialisti Europei a dare anch’essi il loro sostegno in vista degli «obiettivi europei comuni».
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John Monks, segretario generale della CES, ha richiesto ulteriori chiarimenti alla Commissione sul documento «Un parternariato per la crescita economica e l’occupazione». In materia di politiche sociali, troppo defilate, ben accolte dal presidente Unice (Unione delle Confindustrie Europee) le proposte relative alla centralità dell’economia e delle riforme.
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