Pubblicati quattro nuovi rapporti di monitoraggio sull’implementazione delle politiche ambientali

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UE leader “verde” mondiale, ma servono altri sforzi

L’Unione europea conferma il proprio primato globale in termini di politiche ambientali. 

Nel 2018 le emissioni di gas serra hanno registrato una flessione del 2%, segnando una flessione del 23% rispetto ai valori del 1990. Nel medesimo arco temporale, il PIL dell’area è cresciuto del 61%, a conferma della compatibilità tra crescita economica e sostenibilità ambientale.

Risultano tuttavia necessari ulteriori sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030 e il 2050. A tal proposito, la Commissione europea ha recentemente presentato quattro nuovi rapporti di monitoraggio sull’implementazione delle politiche europee in materia ambientale.

I. Relazione della commissione al Parlamento europeo e al Consiglio “Preparare il terreno per incrementare l’ambizione a lungo termine Relazione 2019 sui progressi dell’azione per il clima dell’UE” – testo integrale qui

Il report ha lo scopo di presentare i progressi nella politica di riduzione delle emissioni di gas serra, sulla base dei dati che gli Stati forniscono in base al regolamento 525/2013 sul monitoraggio delle emissioni.

I dati più recenti sono incoraggianti: dal 2017 al 2018 le emissioni sono calate del 4,1% nei settori interessati dal sistema di quote di emissione EU ETS (vedasi report III, più in basso), e dell’ 0,9% nei settori extra ETS.

Si registra, tuttavia, un allarmante calo della quantità di gas serra “catturato” e stoccato negli ultimi 5 anni, con una diminuzione pari al 40% della CO2 complessivamente recuperata.

Il calo è da imputarsi ad una diminuita capacità di assorbimento delle foreste – che insieme a oceani e suolo presentano il maggior potenziale di recupero disponibile in natura – dovuto all’elevato numero di incendi boschivi e all’incremento d’uso nella produzione di biocombustibili (es. pellet).

II. Relazione sulla qualità dei combustibili – testo integrale qui

Il report presenta l’andamento della strategia di riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti secondo gli obiettivi prefissati dalla direttiva 30/2009, la quale imponeva al comparto una diminuzione pari almeno al 6% entro il 2020.

Si registrano progressi nei processi di raffinazione dei carburanti, i quali hanno comportato complessivamente l’emissione del 3,4% di gas serra in meno rispetto ai valori del 2010.

Tuttavia, il settore dei trasporti ha registrato, nel 2018, un aumento delle emissioni dello 0,5%, trainato dall’incremento del 20% nell’ultimo quinquennio segnato dal comparto del trasporto aereo internazionale. 

III. Rapporto sulle aste di quote europee di emissione – testo integrale qui

Il rapporto descrive l’andamento del Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS UE), a norma del quale viene individuato un tetto alla quantità complessiva di emissioni che gli impianti ad alto consumo di energia e le compagnie aeree nei Paesi dell’Unione possono produrre annualmente; al di sotto di tale soglia, alle imprese vengono assegnate “quote di emissione” liberamente trasferibili a seconda delle necessità.

L’ultima edizione del rapporto evidenzia nel 2018 un netto incremento dei ricavi da vendita di quote, giunti alla cifra record di 14 miliardi di Euro (più che raddoppiati rispetto al 2017).

Quasi il 70% delle somme incassate è stato reinvestito in iniziative e progetti correlati alle politiche ambientali (la legislazione vigente prevede quale soglia minima il 50%).

Attualmente, si stima che Irlanda, Austria, Germania e Malta siano indirizzate verso il superamento della quota di emissioni loro attribuita per il periodo 2013-2020 e, pertanto, siano destinate a fare ricorso al mercato delle quote.

IV. Rapporto sull’implementazione della direttiva CCS – testo integrale qui

Il rapporto presenta i progressi nell’attuazione della direttiva 31/2009, disciplinante la realizzazione – in condizioni di sicurezza – di impianti di “Carbon Capture and Storage” (CCS) che permettono la rimozione delle emissioni di gas serra dall’atmosfera e il successivo stoccaggio; il rapporto monitora, inoltre, i progressi compiuti dalla ricerca in materia di tecnologie CCS.

Dalle ultime risultanze emerge che la direttiva è applicata correttamente ma in misura insufficiente; gli Stati stanno tuttavia continuando ad investire in progetti di ricerca e sviluppo allo scopo di implementare la diffusione di tali tecnologie. 

Per approfondire: il comunicato della Commissione

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