La Commissione europea ha adottato le proposte di riforma delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni, che intendono consentire ai cittadini europei di beneficiare di servizi di migliore qualità e a prezzi più accessibili.
In pratica, si propone un mercato unico delle telecomunicazioni che riguarda la telefonia mobile, il collegamento veloce al web a banda larga e la televisione via cavo, rafforzando i diritti dei consumatori e la loro gamma di scelta, migliorando la concorrenza tra gli operatori e promuovendo investimenti in nuove infrastrutture di comunicazione.
Oggi iI 10% dei cittadini dell’UE continua a non disporre di accesso alla banda larga, percentuale che sale a circa il 30% nelle zone rurali. «Gli operatori di telecomunicazioni dominanti, spesso ancora protetti dai governi nazionali, continuano a controllare segmenti di mercato determinanti, soprattutto per quanto riguarda la banda larga, il che limita la libertà di scelta dei consumatori» ha dichiarato Viviane Reding, commissaria europea responsabile delle Telecomunicazioni. L’Italia, ha osservato la commissaria europea, è insieme a Grecia, Malta e Polonia uno dei Paesi rimasti più indietro sul fronte della concorrenza, soprattutto nella telefonia fissa, e della penetrazione della banda larga: a fronte di una copertura del 100% nelle aree urbane si scende al 50% fuori dalle città italiane.
La riforma prevede anche l’istituzione di una nuova Autorità europea che assisterà la Commissione e le autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni nell’assicurare l’applicazione «uniforme, indipendente e senza protezionismi» delle regole del mercato e delle norme di tutela dei consumatori in tutti gli Stati membri dell’UE.
Le proposte della Commissione dovranno essere approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dell’UE, nel qual caso potrebbero diventare legge entro la fine del 2009.