Primarie in Argentina: l’estrema destra di Milei vince, perde consenso il peronismo

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Domenica 13 agosto si sono svolte le primarie in Argentina che sono considerate un grande sondaggio in vista delle elezioni presidenziali che si svolgeranno il 22 ottobre.

Il sistema si chiama PASO (in spagnolo: Primarias Abiertas Simultàneas y Obligatorias) e prevede la presentazione di almeno un candidato per ciascun partito che intende partecipare alle elezioni presidenziali. Il vincitore di queste primarie è Javier Milei leader di La Libertad Avanza, partito che ha fondato, e ha ottenuto circa il 30 per cento dei voti. “El loco” Milei ha anche superato le storiche formazioni politiche del paese: la destra storica di Juntos por el Cambio è arrivata al secondo posto e i peronisti, attualmente al governo, di Union por la Patria sono arrivati terzi.

Ma chi è Javier Milei?
Sarebbe sufficiente dire che in Sudamerica è anche chiamato il “Bolsonaro argentino”, però vediamo quali sono le sue idee e le sue proposte.
E’ favorevole alla vendita degli organi sostenendo che è “un mercato in più, è contrario all’aborto e all’educazione sessuale nelle scuole; vuole dimezzare i ministeri eliminando quelli che per lui sono “inutili”, come: il Ministero del turismo e dello sport, il Ministero della cultura, il Ministero dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, il Ministero delle donne, del genero e della diversità, il Ministero degli aiuti sociali, il Ministero della scienza, della tecnologia e dell’innovazione, il Ministero del lavoro e della sicurezza sociale, il Ministero dell’educazione, il Ministero dei trasporti, il Ministero della salute e il Ministero dello sviluppo sociale.
La sua soluzione ai tagli dei ministeri è la creazione di un ministero nuovo, il Ministero del capitale umano, il quale si dedicherà alla salute e all’educazione.

Dal punto di vista economico ha intenzione di privatizzare le imprese pubbliche, di sostituire il peso argentino con il dollaro statunitense e di eliminare la Banca centrale. Inoltre è negazionista rispetto ai desaparecidos della dittatura e del cambiamento
climatico. La vittoria di Milei è il segnale che l’elettorato argentino si sta spostando verso destra, nonostante l’ancora vivo appoggio che i cittadini meno abbienti hanno nei confronti del peronismo.

Le presidenziali si terranno il 22 ottobre e Javier Milei dovrà dimostrare di essere in grado di amministrare un paese complesso, oltre a porre il grave quesito del futuro della democrazia.

1 COMMENTO

  1. Evidentemente Argentina tiene una condena a cadena perpetua.
    Todos estos saprófitos actuales parecen salidos de un cuento de horror .
    “Cambalache ” , un axioma intemporal…

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