«L’attuale costruzione europea non funziona, bisogna riavvicinare l’UE ai suoi cittadini» ha detto nel corso di un intervento televisivo il presidente francese Nicolas Sarkozy, neopresidente di turno dell’UE per il secondo semestre 2008.
Secondo Sarkozy ci sono stati errori negli ultimi anni: «L’Europa fu costruita per fare la pace e ha funzionato. Poi per la prosperità e ha abbastanza ben funzionato. Quindi per la democrazia e ha funzionato, perchà© la famiglia europea si è riunita e il muro di Berlino è caduto. Ora ci si attende che protegga gli europei contro i rischi che la mondializzazione presenta. E su questo non funziona». Percià², il neopresidente dell’UE ritiene che si debba «cambiare profondamente» la modalità di costruzione, perchà© gli europei «iniziano a chiedersi se non sia meglio proteggersi su scala nazionale».
Il presidente francese ha poi indicato alcune aree prioritarie per il semestre francese alla presidenza dell’UE. Innanzitutto porre rimedio al caro petrolio, lavorando contemporaneamente su un programma di economia di energia, sulle energie rinnovabili e su generatori nucleari di nuova generazione; mentre è riaperto il dibattito sul ruolo della Banca Centrale Europea (BCE), che secondo Sarkozy deve continuare a essere autonoma ma «deve occuparsi anche della crescita e non solo dell’inflazione». Dal punto di vista ambientale è proposto l’abbassamento al 5,5% dell’IVA sui prodotti ecologici (dalle costruzioni alle auto), mentre in materia sociale il presidente francese ha sottolineato che si tratta di questione «di competenza nazionale, non dell’Europa».
Come ampiamente annunciato, nel corso del semestre di presidenza francese dell’UE molto spazio sarà dedicato alle problematiche dell’immigrazione, con l’intenzione di approvare a livello europeo un «patto per l’immigrazione» per «proteggersi insieme»: «Non si deve più regolarizzare in massa e, se lo si fa, in ogni caso bisogna chiedere il parere dei Paesi vicini, perchà© regolarizzando in casa propria si accolgono anche quelli che sono nello spazio Schengen. Serve una politica di immigrazione comune» ha dichiarato Sarkozy.
Infine il Trattato di Lisbona e il «no» irlandese: la presidenza francese dell’UE cercherà di «circoscrivere il problema agli irlandesi», tenendo conto delle imminenti elezioni europee del 2009 ma anche del fatto che senza nuove norme istituzionali non sono possibili nuovi allargamenti: «Credo che il nostro interesse sia allargarci ai Balcani – ha detto Sarkozy – ma non ci si puಠallargare demolendo l’Europa».