Presentato dalla Commissione il piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l’asilo

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Nel settembre 2020 la Commissione europea ha presentato il Patto sulla migrazione e l’asilo. Con l’obiettivo di trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine per gestire la migrazione, il Patto istituisce un quadro giuridico volto a equilibrare il rapporto tra solidarietà e responsabilità tra gli Stati membri per una gestione efficace ed equa della migrazione. Dopo il raggiungimento di un accordo politico il 20 dicembre 2023, il patto è stato adottato dal Parlamento europeo il 10 aprile 2024 e dal Consiglio il 14 maggio. Da quel momento sono iniziati i lavori per tradurre in realtà operativa, nei prossimi due anni, la complessa serie di atti legislativi, attraverso uno sforzo comune e il sostegno diretto della Commissione e delle agenzie dell’UE agli Stati membri in ogni fase del processo. 

Il piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l’asilo, adottato il 12 giugno dalla Commissione, stabilisce le tappe fondamentali per l’attuazione delle capacità giuridiche e operative necessarie agli Stati membri per applicare efficacemente la nuova legislazione in materia entro giugno 2026. In particolare, il piano fornisce un modello per i piani di attuazione nazionali che gli Stati membri devono adottare entro la fine di quest’anno, raggruppando i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi:

  1. un sistema comune d’informazione sulla migrazione e l’asilo (Eurodac) che sosterrà gli Stati membri nella determinazione della competenza e nel monitoraggio dei movimenti secondari conservando e trattando i dati dei richiedenti asilo. 
  2. un nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’UE volto a istituire procedure rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio;
  3. garantire ai richiedenti condizioni di accoglienza adeguate in funzione delle loro esigenze: per i richiedenti protezione internazionale è previsto un accesso anticipato al mercato del lavoro, assistenza sanitaria e una maggiore protezione per le fasce vulnerabili. Inoltre, la direttiva sulle condizioni di accoglienza prevede nuovi strumenti che migliorano l’efficienza del sistema di accoglienza e contribuiscono a prevenire i movimenti secondari;
  4. procedure di asilo eque, efficienti e convergenti: il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento qualifiche semplificano la valutazione delle singole domande di asilo e rafforzano le misure di salvaguardia, i diritti e le garanzie per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale;
  5. procedure di rimpatrio efficienti ed eque: la sostenibilità della politica dell’UE in materia di migrazione dipende dal fatto che chi non ha diritto di soggiornare nell’UE venga effettivamente rimpatriato. Per questo la figura del coordinatore per i rimpatri ricoprirà un ruolo chiave;
  6. un sistema equo ed efficiente che permetta il funzionamento delle nuove norme in materia di responsabilità, istituendo una ripartizione efficace e stabile delle competenze tra gli Stati membri e riducendo gli incentivi ai movimenti secondari;
  7. una solidarietà effettiva: per la prima volta l’UE dispone di un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante ma flessibile, in modo da garantire che nessuno Stato membro sia lasciato da solo in situazioni di forte pressione migratoria;
  8. preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi per contribuire a rafforzare la resilienza all’evoluzione delle situazioni migratorie e ridurre i rischi di situazioni di crisi;
  9. nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili: maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali che garantisca ai richiedenti il rispetto della loro dignità umana e un diritto all’asilo reale ed effettivo;
  10. reinsediamento, inclusione e integrazione: le iniziative nazionali volte all’integrazione e all’inclusione dei migranti sono indispensabili per una politica efficace in materia di migrazione e asilo.

Il patto sulla migrazione e l’asilo riflette un approccio globale alla gestione della migrazione, che prende in considerazione l’intero tragitto migratorio. Per questo motivo risultano particolarmente importanti i lavori sulla dimensione esterna della migrazione, che mirano a concludere partenariati globali con i paesi partner per la lotta contro il traffico di migranti, i rimpatri efficaci, la riammissione, la reintegrazione e i percorsi legali.

Il piano di attuazione comune sarà presentato agli Stati membri in occasione del Consiglio “Affari interni”, dopodiché sarà utilizzato come base per la preparazione dei piani di attuazione nazionali degli Stati membri, previsti per dicembre 2024. 
Per approfondire La Commissione presenta il piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l’asilo

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