Cinque anni di Politica Europea di Vicinato (PEV) hanno aumentato gli scambi commerciali, il volume degli aiuti e i contatti interpersonali, sottolinea la Commissione Europea svolgendo un bilancio complessivo sull’attuazione di questa politica.
L’esecutivo europeo ha infatti pubblicato un «pacchetto PEV» contenente una comunicazione che valuta i risultati conseguiti dal 2004, cioè l’anno in cui è stata varata questa politica, 12 Relazioni sui progressi compiuti nel 2009 dai 12 Paesi che hanno concordato piani d’azione PEV con l’UE e una Relazione sui progressi settoriali.
Negli ultimi anni sono stati conclusi accordi di associazione bilaterali con la maggior parte dei partner meridionali della PEV e si stanno intensificando le relazioni con molti di loro (nel 2008, ad esempio, è stato riconosciuto al Marocco lo “status avanzato”), mentre a Est in linea con gli obiettivi del partenariato orientale gli accordi di partenariato e di cooperazione esistenti sono gradualmente sostituiti dai più ampi accordi di associazione.
Si rileva poi qualche progresso nel processo democratico, come dimostrano le recenti elezioni presidenziali in Ucraina, il secondo turno delle elezioni politiche in Moldova e il miglioramento qualitativo delle elezioni in Marocco e in Libano. I Paesi PEV, osserva la Commissione, hanno fatto progressi anche in termini di libertà di associazione, pena di morte, libertà dei media, diritti delle minoranze e altri diritti umani e libertà fondamentali, che in genere non sono perಠall’altezza delle ambizioni espresse congiuntamente nella PEV e nei piani d’azione. «C’è ancora molto da fare anche per attuare le riforme del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione e per combattere efficacemente la corruzione» si legge nella Relazione.
In materia di mobilità , sono già in vigore accordi di facilitazione del visto e di riammissione con l’Ucraina e la Moldova e sono stati conclusi i negoziati con la Georgia, mentre con Moldova e Georgia sono stati conclusi partenariati per la mobilità al fine di promuovere la migrazione legale. Secondo la Commissione, tuttavia, è necessario «adoperarsi ulteriormente per sfruttare appieno il potenziale della PEV, anche elaborando road map finalizzate all’instaurazione con Ucraina e Moldova di un regime di esenzione dal visto per i brevi soggiorni».
Nel periodo 2004-2008 si è registrata una crescita degli scambi commerciali dell’UE con la regione PEV, con un aumento delle esportazioni dell’UE del 63% e delle importazioni del 91%, mentre il 2009 ha segnato un lieve rallentamento dovuto alla crisi economica e finanziaria mondiale. «L’UE è pronta a negoziare accordi di libero scambio globali e approfonditi con tutti i suoi vicini non appena saranno disposti a farlo e soddisferanno le necessarie condizioni» sottolinea la Commissione, precisando che sono state prese altre misure a favore di una maggiore integrazione economica, tra cui il negoziato di una serie di accordi settoriali riguardanti, ad esempio, l’agricoltura, i prodotti della pesca e lo spazio aereo comune.
Anche la cooperazione in materia di energia è stata intensificata, attraverso memorandum d’intesa o dichiarazioni siglati con Azerbaigian, Bielorussia, Ucraina, Egitto, Giordania e Marocco. Nel 2009 l’Ucraina e la Moldova sono state autorizzate, a determinate condizioni, ad aderire al trattato che istituisce la Comunità dell’energia, mentre la Georgia ha acquisito lo status di osservatore.
Per il periodo 2007-2013 l’UE ha stanziato quasi 12 miliardi di euro per l’attuazione della sua Politica di vicinato. Inoltre il Fondo investimenti per la politica di vicinato, alimentato dai bilanci dell’UE e degli Stati membri, offre un sostegno finanziario per l’erogazione di prestiti (oltre 4,7 miliardi di euro nel 2007-2009) a favore di investimenti concreti in materia di trasporti, ambiente, energia, settore privato e settore sociale.