Politica commerciale UE: buoni risultati per industria e posti di lavoro

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La Commissione europea continua a difendere gli attori del mercato europeo dalle pratiche commerciali scorrette grazie all’applicazione rigorosa delle norme.

Questa e altre informazioni di seguito presentate sono rese pubbliche dalla 41a relazione (2022) sulle attività di difesa commerciale dell’Unione europea  presentata dalla Commissione europea al Parlamento e al Consiglio il 6 settembre scorso.

La Commissione ha assicurato ai produttori l’accesso continuo e sicuro ai mercati di esportazione grazie al costante controllo delle applicazioni delle norme di difesa commerciale da parte dei paesi terzi. 

La maggior parte delle misure di difesa commerciale dell’Unione europea riguarda le importazioni dalla Russia, dalla Cina, dalla Corea, dall’India e dagli Stati Uniti.

La principale conseguenza di queste attività di monitoraggio è la tutela di quasi 500 mila posti di lavoro nel settore siderurgico, chimico e manifatturiero, fra i quali l’alluminio, la ceramica, i prodotti chimici, l’acciaio. Al riguardo, il rapporto segnala che attualmente sono in vigore circa 177 misure di sorveglianza. Un aspetto tuttora irrisolto riguarda le importazioni oggetto di dumping e sovvenzioni da parte della Cina e che danneggiano l’industria manifatturiera europea.

A seguito dell’aggressione militare intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, l’UE ha deciso di sospendere i dazi all’importazione sulle esportazioni ucraine verso l’Unione europea e ha anche fermato la riscossione delle misure di difesa commerciale dell’UE nei confronti delle importazioni dall’Ucraina.

Inoltre, le inchieste svolte dalla Commissione hanno confermato l’esistenza di pratiche commerciali sleali da parte della Russia e della Bielorussia.

Tali azioni svolte dalla Commissione sono rese possibili anche grazie al sostegno del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che svolge un’attività di indirizzo e di consulenza per le imprese italiane che desiderano attivare le misure di difesa commerciale, facendosi portatore delle relative istanze presso le Istituzioni europee.

Per saperne di più: il comunicato della Commissione europea

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