àˆ quanto propone la Commissione europea che attesta la disponibilità dell’Europa a destinare un ammontare più elevato di risorse ai progetti in materia di competitività e crescita che coinvolgono Grecia, Irlanda, Portogallo, Romania, Lettonia e Ungheria. A questi Paesi verrebbe dunque richiesto un tasso più contenuto di co-finanziamento a cui si sopperirebbe aumentando il finanziamento da parte UE che permetterebbe l’esecuzione dei programmi ad oggi sospesi per mancanza di finanziamenti nazionali.
«Queste proposte rappresentano una risposta eccezionale a circostanze eccezionali» ha dichiarato il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, sottolineando come l’accelerazione del funzionamento di questi fondi e i programmi di assistenza finanziaria dimostrino la «determinazione della Commissione a promuovere la prosperità e la competitività dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi finanziaria».
Torna l’evocazione del «piano Marshall» nelle dichiarazioni di Barroso che ha invitato il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE «ad approvare con urgenza tale decisione in modo da poter mobilitare gli importi in questione già all’inizio dell’anno prossimo».
Il contributo dell’UE potrebbe salire, su richiesta di uno dei sei Stati membri sopra elencati, fino al 95% dell’importo totale del progetto; la priorità verrà data a progetti incentrati su crescita e occupazione (riqualificazione dei lavoratori, creazione di cluster di imprese, investimenti nelle infrastrutture di trasporto).
Da Bruxelles precisano che la misura proposta ha carattere «eccezionale e temporaneo» e che sarà accompagnata da interventi volti a migliorare la capacità e l’efficienza dei destinatari nella gestione dei progetti europei.