Il documento adottato dall’esecutivo di Bruxelles il 26 aprile scorso contiene «20 principi e diritti fondamentali» relativi al buon funzionamento e all’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale, in vista di migliori condizioni di vita e di lavoro.
Pari opportunità, accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, protezione e inclusione sociale sono le parole-chiave del Pilastro elaborato per consentire, nelle mutate condizioni del mercato del lavoro, il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dai Trattati: economia sociale di mercato fortemente competitiva, piena occupazione e progresso sociale.
Tocca ora agli Stati membri, alle istituzioni Ue (che prepareranno la strada nel rispetto della tradizione del dialogo sociale) e alle parti sociali lavorare per l’implementazione e il rispetto del pilastro dei diritti sociali.
Nella Comunicazione sono già annunciate ulteriori iniziative legislative e azioni concrete su questioni quali l’equilibrio tra attività professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza, l’informazione dei lavoratori, l’accesso alla protezione sociale e l’orario di lavoro.
Viene inoltre istituito un quadro di valutazione della situazione sociale che misurerà le tendenze e le prestazioni degli Stati membri in 12 aree e valuterà i progressi compiuti in direzione di una “tripla A” sociale in tutta l’Ue.
Il Pilastro dovrebbe incardinarsi sia nel cosiddetto “semestre europeo” (processo che inizia con l’analisi annuale della crescita e si conclude con le raccomandazioni per Paese sull’implementazione di Europa 2020), sia nei programmi annuali di lavoro sia nella programmazione finanziaria (in particolare per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo).