Petizione europea per una moratoria sugli OGM

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Una petizione lanciata dalle organizzazioni Greenpeace e Avaaz per chiedere una moratoria europea sugli OGM ha raccolto più di un milione di firme. «Ora la Commissione Europea dovrà   prendere sul serio le nostre richieste: vogliamo una moratoria fino a quando tutti i problemi scientifici ed etici degli OGM non saranno risolti» dichiarano i promotori.
Si tratta della prima petizione a essere stata presentata tramite la cosiddetta “iniziativa dei cittadini”, principio introdotto dal Trattato di Lisbona nel 2009 che permette a un milione di cittadini europei di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea.
La petizione era stata lanciata dopo che, nel marzo 2010, la Commissione aveva autorizzato per la prima volta da 12 anni la coltivazione di un OGM in Europa: una patata geneticamente modificata, la Amflora della compagnia chimica tedesca Basf, tubero contenente un gene resistente a un antibiotico ma comunque autorizzato dall’Autorità   europea di sicurezza alimentare (European Food Safety Authority – EFSA). Nel luglio 2010, poi, la Commissione ha proposto di dare ai Paesi membri dell’UE il diritto di decidere se coltivare OGM sul proprio territorio. Secondo la proposta, l’UE manterrebbe la procedura europea di autorizzazione degli OGM, fondata su una valutazione scientifica della loro sicurezza, ma i singoli governi sarebbero liberi di limitare o vietare, sulla totalità   o su una parte del loro territorio, le colture autorizzate a livello di UE.
I promotori della petizione osservano come l’autorizzazione della Commissione sia andata contro la richiesta unanime dei Paesi membri, avanzata nel dicembre 2008, di rafforzare la procedura di valutazione per la sicurezza ambientale e verificare l’impatto delle colture OGM sulla vita di agricoltori e consumatori: «Numerosi Paesi stanno citando la Commissione in sede di Corte di Giustizia europea per aver autorizzato questo OGM». Per quanto riguarda l’Italia, Greenpeace sottolinea che le Regioni «all’unanimità   hanno recentemente annunciato il loro compatto no alle coltivazioni OGM».
Approvando la coltivazione di organismi geneticamente modificati la Commissione Europea «sembra aver messo i profitti della lobby degli OGM al di sopra delle preoccupazioni dell’opinione pubblica, visto che il 60% degli europei sente di aver bisogno di maggiori informazioni prima di coltivare alimenti che possano minacciare la salute e l’ambiente» hanno dichiarato i promotori della petizione, aggiungendo che nelle prossime settimane informeranno direttamente il presidente della Commissione Barroso del successo dell’iniziativa chiedendo di consegnare la petizione direttamente nelle sue mani.
Le firme, giunte da tutti i Paesi europei, hanno raggiunto il numero di un milione il 28 settembre scorso e ad oggi lo hanno superato di 150.000, mentre l’obiettivo dei promotori è di arrivare in breve tempo a un milione e mezzo. «Questa forte partecipazione conferma che gli europei rifiutano gli OGM. In ogni angolo d’Europa sanno che le colture transgeniche sono un danno per il cibo e l’agricoltura. La Commissione Europea deve smettere di promuoverle» sostengono i rappresentanti di Greenpeace e Avaaz.

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