OGM: Greenpeace contro l’autorizzazione della Commissione

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La nuova Commissione Europea «ha forzato la decisione, utilizzando la cosiddetta «procedura scritta» per autorizzare questa coltura, evitando così di dover affrontare il dibattito nel Collegio del commissari. àˆ scioccante»: questo il commento di Greenpeace all’autorizzazione data dall’esecutivo europeo per la coltivazione della patata OGM.
Nei giorni scorsi, infatti, la Commissione ha adottato due decisioni relative alla patata geneticamente modificata Amflora: la prima autorizza la coltivazione di Amflora nell’UE a fini industriali; la seconda riguarda l’uso nei mangimi di sottoprodotti dell’amido di Amflora. Altre tre decisioni sono state adottate sulla commercializzazione di tre prodotti a base di mais transgenico destinati a essere usati in alimenti e mangimi ma non a essere coltivati. La Commissione Europea ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare entro l’estate una proposta che conferisce agli Stati membri una maggior libertà   di decisione sulla coltivazione o meno di organismi geneticamente modificati (OGM).
Sottolineando come si tratti della prima autorizzazione dal 1998 concessa dalla Commissione per la coltivazione di un OGM, Greenpeace osserva che la patata geneticamente modificata della Basf, denominata Amflora e contenente un gene che conferisce la resistenza ad alcuni antibiotici, potrebbe scatenare una resistenza batterica verso medicinali salva vita. Greenpeace ricorda inoltre che l’Organizzazione Mondiale della Sanità   e l’Agenzia Europea per i Medicinali (Emea) hanno già   messo in guardia sull’«importanza critica» degli antibiotici colpiti dall’Amflora (kanamicina e neomicina). Per cui, chiede Greenpeace, «dobbiamo denunciare la Commissione Unica del Farmaco (CUF) che tiene nel prontuario farmaci inutili oppure dobbiamo denunciare la Commissione Europea per mettere in pericolo la salute umana?». Anche l’Autorità   Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), solitamente pro-OGM, ha espresso dubbi e dissensi in una serie di pareri sull’Amflora, mentre la maggioranza degli Stati membri si è opposta all’autorizzazione di questo OGM.
«L’Amflora ha un maggior contenuto di amido ed è stata sviluppata per l’uso industriale, nell’alimentazione animale e come fertilizzante, ma sono già   disponibili sul mercato patate convenzionali non-OGM con contenuti di amidi quasi identici e senza geni di resistenza agli antibiotici» conclude Greenpeace nella sua denuncia.

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