In occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, celebrata lo scorso 10 ottobre, il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, e l’ Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, hanno rilasciato una Dichiarazione congiunta per invitare gli Stati europei che ancora non l’abbiamo fatto, ad abolire nei loro ordinamenti la pena di morte in ogni circostanza, ratificando i relativi Protocolli addizionali alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La Dichiarazione ricorda come l’abolizione della pena di morte ovunque in Europa e oltre i confini europei sia un obiettivo comune a tutti gli Stati membri e ribadisce il tenace impegno del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea tutta a perseverare negli sforzi a favore dell’abolizione della pena di morte in Europa e ovunque nel mondo.
“La pena di morte è inumana e inutile. L’esperienza ha dimostrato che non ha alcun effetto dissuasivo. Non esiste un sistema giudiziario infallibile; un errore della giustizia potrebbe avere tragiche conseguenze e provocare la perdita di una vita umana innocente.” Sempre nella Dichiarazione “l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa esortano la Bielorussia, unico paese europeo che ancora applica la pena di morte, a decretare una moratoria delle esecuzioni, come primo passo verso l’abolizione.”
Anche il Comitato dei Ministri, organo decisionale del Consiglio d’Europa composto dai 47 Ministri degli Esteri, esorta anche tutti i paesi d’Europa, e non solo, a sostenere la Risoluzione su una moratoria sul ricorso alla pena capitale, che sarà sottoposta a votazione durante la 67ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel mese di dicembre 2012.
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