Missione diplomatica dell’UE in Medio Oriente

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Appena assunta la presidenza di turno dell’UE, la Repubblica Ceca ha annunciato l’invio di una missione diplomatica in Medio Oriente, per cercare di ottenere un immediato cessato il fuoco da ambo le parti e trovare una soluzione all’inasprimento del conflitto israelo-palestinese.
Secondo quanto reso noto dal premier ceco, Mirek Topolanek, la missione sarà   composta dall’Alto rappresentante della Politica estera e di sicurezza dell’UE, Javier Solana, dalla commissaria europea alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, e dai ministri degli Esteri ceco, Karel Schwarzenberg, della Svezia, Karl Bilt, e della Francia, Bernard Kouchner, che rappresentano rispettivamente la passata, l’attuale e la prossima presidenze di turno dell’UE.
Intanto continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza e i lanci di razzi palestinesi verso il territorio israeliano del Neghev, mentre le autorità   israeliane dichiarano di essere pronte a lanciare l’«operazione di terra». Il numero delle vittime in una settimana di guerra è già   salito a oltre 430 morti e 2500 feriti tra i palestinesi e 4 morti più alcune decine di feriti da parte israeliana. L’Agenzia dell’ONU per le attività   umanitarie nei territori palestinesi ritiene che almeno un quarto delle vittime palestinesi siano civili, cioè almeno 100 morti, tra i quali «un numero significativo» di donne e bambini.
E proprio a proposito delle vittime civili si è espresso con forza anche il Consiglio d’Europa attraverso le parole del suo segretario generale, Terry Davis: «Nessuno si preoccupa della popolazione civile ancora una volta vittima della violenza in Medio Oriente. Sono scioccato per questa mancanza di sensibilità   e umanità  ». Condannando la decisione di Hamas di infrangere la tregua, «perchè è stato questo atteggiamento inconsulto a scatenare tanta violenza», Davis condanna in modo altrettanto netto «l’uso eccessivo della forza da parte di Israele» e il fatto che abbia «interferito nell’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese bombardata». Secondo il rappresentante del Consiglio d’Europa, infatti, «Israele ha il diritto di proteggersi, ma dovrebbe farlo in conformità   con le norme di diritto internazionale, sia per quanto riguarda gli aiuti umanitari sia per la tutela dei diritti umani».

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