L’UE è considerata dagli italiani più adatta dei governi nazionali a gestire la lotta alla criminalità , la lotta al terrorismo, la difesa e gli affari esteri ma anche l’economia, per cui la via d’uscita dalla crisi dovrebbe essere definita a livello europeo secondo quanto rilevato dall’ultimo Eurobarometro standard.
In generale, nel sondaggio appena pubblicato e condotto nell’autunno 2009 è aumenta leggermente la fiducia degli italiani nell’UE rispetto al sondaggio effettuato nella primavera 2009 (52% degli intervistati rispetto al 48%) e diminuita la percentuale di «euroscettici» (32% rispetto a 36%), tuttavia il 44% degli italiani intervistati ritiene che l’UE sia al momento «a corto di idee», una mancanza di capacità propositiva che va a detrimento del peso dell’Europa quale attore globale: in quasi tutti i settori elencati nel sondaggio (lotta all’inflazione, economia, trasporti, energia, politica regionale, agricoltura, ricerca, sicurezza, istruzione), infatti, gli USA precedono l’UE secondo il parere della maggioranza degli italiani intervistati.
Per quanto riguarda la situazione economica, l’80% degli italiani ritiene negativa quella del Paese e il 75% quella europea nel complesso, mentre il 63% rimane totalmente favorevole all’euro come un fattore importante di identità comune, insieme alla democrazia (34%), ai diritti umani (33%) e allo stato di diritto (28%). L’UE rappresenta poi principalmente la possibilità di viaggiare, di studiare e di lavorare in Europa per il 37% degli italiani intervistati.
Permane un generale scetticismo nei confronti di futuri allargamenti dell’UE: mentre a livello europeo il 46% degli intervistati si dichiara favorevole, tra gli italiani i contrari (43%) rimangono più numerosi dei favorevoli (42%).