Macedonia: elezioni irregolari secondo l’OSCE

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Le elezioni legislative svoltesi in Macedonia non sono pienamente regolari secondo gli osservatori internazionali, mentre il risultato finale dipenderà   dalla ripetizione del voto nei seggi dove non è stato possibile votare a causa delle violenze.
In alcune zone a maggioranza albanese, infatti, il voto nei seggi è stato interrotto da uomini armati e negli scontri verificatisi una persona è rimasta uccisa e almeno altre nove ferite. La polizia macedone ha annunciato di aver arrestato 28 persone per le violenze durante le operazioni di voto, mentre altre otto persone sono tuttora ricercate. Tra gli arrestati figurano anche il nazionalista albanese Agim Krasniqi, a capo di un gruppo armato, e sette suoi fedelissimi.
Secondo gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), «gli standard non sono stati rispettati a causa della mancata prevenzione di atti violenti nelle zone a maggioranza albanese e del limitato e selettivo rispetto delle leggi».
Il commissario europeo all’Allargamento Olli Rehn, che dovrà   redarre il Rapporto sull’ingresso della Macedonia nell’UE, ha espresso al premier macedone Nikola Gruevski «profondo rammarico» per le violenze che hanno insanguinato le elezioni macedoni e che hanno portato alla perdita di vite umane. Dal canto loro le autorità   della Macedonia hanno assicurato che il voto sarà   ripetuto nei seggi dove si sono registrati gli incidenti.

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