L’UE invita l’Italia ad applicare le regole sui Rom

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«Per l’integrazione dei Rom e delle altre minoranze etniche in Europa si è fatto molto e ci sono regole molto chiare. Sta agli Stati membri, compresa l’Italia, rispettarle e attuarle in pieno». Questa la risposta fornita dalla portavoce del commissario europeo per gli Affari sociali, Vladimir Spidla, al premier italiano Romano Prodi che, in seguito all’incendio verificatosi in un campo nomadi a Livorno l’11 agosto in cui sono morti quattro bambini, aveva dichiarato: «Quello dei Rom è un problema politico complesso che l’Europa non ha ancora risolto».
Oltre a sottolineare le iniziative già   prese a livello europeo, cosa che finora non ha perಠeliminato le forti discriminazioni contro i Rom perpetrate in molti Stati membri, la Commissione europea ha ricordato che contro l’Italia è da tempo aperta «una procedura di infrazione proprio per non aver ancora recepito la Direttiva europea contro le discriminazioni basate sulla razza e sull’etnia», iniziativa del 2000 che 14 Paesi dell’UE non hanno ancora recepito nei rispettivi ordinamenti.
Tre sono i punti principali che l’esecutivo europeo contesta all’Italia in merito alla condizione dei Rom: «Non c’è una condivisione dell’onere della prova, la protezione contro gli abusi è limitata e non c’è una corretta definizione nella legislazione italiana di molestia su base razziale». L’Italia è dunque invitata «a fare di più e al più presto, soprattutto sul fronte dell’integrazione dei Rom nel mercato del lavoro».

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