L’Albania è sempre più vicina all’UE e, più in generale, al blocco euro-atlantico, dati l’entrata in vigore dell’Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) con l’UE e l’ingresso nella NATO insieme alla Croazia.
L’ASA era stato siglato nel 2006 e la sua entrata in vigore «segna l’inizio di una nuova fase nelle relazioni fra Tirana e Bruxelles» ha osservato il commissario europeo all’Allargamento, Olli Rehn: «àˆ l’inizio di un’era durante la quale sia gli obblighi internazionali dell’Albania sia le aspettative verso gli adempimenti di questo Paese, saranno più elevati di prima».
L’ASA, infatti, rappresenta un legame contrattuale che comporta diritti e obblighi reciproci, punta sul rispetto dei principi della democrazia e sugli elementi alla base del mercato unico europeo, come spiega il commissario europeo: «Un’area di libero mercato con l’UE e l’applicazione di standard europei nelle relative discipline, come la concorrenza e le norme su aiuti di Stato oppure per la proprietà intellettuale, così come le riforme con standard europei in altri settori, daranno all’Albania l’opportunità di avvicinarsi all’UE».
Per sostenere le riforme in Albania e nel resto dei Balcani, compresa la Turchia, l’UE rende disponibili per il periodo 2009-2012 oltre 6,8 miliardi di euro di fondi.
Inoltre, mentre entrava in vigore l’ASA l’Albania diventava anche Stato membro della NATO insieme alla Croazia, portando così a 28 il numero dei Paesi che fanno parte dell’Alleanza atlantica ed estendendola alla complessa area dei Balcani occidentali.