Il recepimento della direttiva europea (2004/38/CE) sul diritto dei cittadini dell’UE e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente sul territorio degli Stati membri «è nel complesso piuttosto deludente» secondo il monitoraggio svolto dalla Commissione europea.
La Relazione sull’applicazione della direttiva, resa nota dall’esecutivo europeo, evidenzia infatti come solo Cipro, Grecia, Finlandia, Portogallo, Malta, Lussemburgo e Spagna abbiano adottato correttamente oltre l’85% delle disposizioni, mentre in Austria, Danimarca, Estonia, Slovenia e Slovacchia il recepimento è corretto per meno del 60% di tali disposizioni.
Il problema, osserva la Relazione, è attenuato dal fatto che in numerosi casi le disposizioni recepite in modo scorretto sono poi applicate correttamente dai giudici e dalle autorità nazionali, malgrado manchino chiari orientamenti scritti per l’esercizio del potere discrezionale giudiziario e amministrativo in questo settore.
Le violazioni dei diritti dei cittadini dell’UE nell’esercizio della libera circolazione sul territorio dell’UE riguardano soprattutto il diritto di ingresso e soggiorno dei familiari che sono cittadini di Paesi terzi e l’obbligo per i cittadini dell’UE di presentare a sostegno della domanda di soggiorno documenti non previsti dalla direttiva. La Commissione ricorda che spetta agli Stati membri assicurare che siano rispettati i diritti dei cittadini dell’UE e che questi siano informati dei loro diritti.
Per offrire informazioni e assistenza, nella prima metà del 2009 saranno pubblicate delle linee direttive sulle molteplici difficoltà emerse a livello di recepimento o applicazione della direttiva, mentre la Commissione incoraggerà e sosterrà gli Stati membri nel lancio di campagne di sensibilizzazione destinate a informare i cittadini dell’UE sui diritti di cui godono in forza della stessa direttiva.