Lettura, giovani e tendenze: ecco i dati europei del 2022

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Le statistiche dell’UE sul reddito e sulle condizioni di vita (EU-SILC) hanno analizzato le abitudini di lettura dei cittadini dell’Unione Europa nel 2022, in base a range di età, genere e numero di libri letti durante l’anno.

Esaminando il numero di libri letti in 12 mesi in base al sesso dei lettori, emerge in ogni categoria, una grande prevalenza delle donne. Infatti, il 17,4% delle donne legge 10 o più libri, un dato significativamente superiore al 9,9% degli uomini. E ancora, anche nelle fasce intermedie di lettura, le donne dichiarano di leggere tra 5 e 9 libri all’anno, con una percentuale di 14,3% rispetto al 9,8% degli uomini.

L’ultima categoria – i lettori che leggono meno di 5 libri all’anno – rivela una prevalenza delle donne, con un 28,8%, in confronto al 24,8% degli uomini. Nonostante qui il distacco sia meno marcato, osserviamo che una parte importante di entrambi i sessi non si dedica alla lettura e se ci soffermiamo sui dati italiano, la situazione peggiora. A leggere 10 o più libri all’anno, sono solo il 13,1% dei cittadini tra i 16 e i 29 anni, con un 10,4% registrato dagli uomini e un 16% delle donne.

Nella stessa fascia, poi, il 55,7% dichiara di non leggere nessun libro durante l’anno. Con questo dato, l’Italia si piazza penultima su 32 Stati UE analizzati, superata solo dal 71.4% di Cipro, e in netto contrasto con la media europea.
Un dato ottimistico, infatti, arriva proprio dalla fascia d’età compresa tra 16 e 29 anni la quale si distingue come quella con il tasso di lettura più alto, con un 60,1%; mentre a leggere di meno sono gli adulti dopo i 65 anni, con un 47,2%.

È incoraggiante sapere che tra i giovani, l’interesse per la lettura, sia così alto; è importante coltivare e stimolare questa abitudine, soprattutto in questa fascia d’età, per i suoi infiniti benefici: dalla promozione del pensiero critico e dell’arricchimento del bagaglio culturale, al miglioramento delle abilità di comprensione e comunicazione, fino a un incremento del benessere mentale.

Le statistiche dell’Eurostat indagano anche i motivi principali per cui non si leggono libri. La ragione più registrata, in tutte le fasce d’età, risulta essere la mancanza di interesse, segnata dal 51.3%. La mancanza di tempo è il secondo motivo più citato, soprattutto tra 16 e 29 anni e 30 e 54 anni, che potrebbe riflettere gli impegni quotidiani legati allo studio o al lavoro.

I risultati ottenuti evidenziano tendenze e abitudini sia interessanti che – in certi casi – preoccupanti, e per questo dovrebbero
essere presi in considerazione per creare strategie che mirino a stimolare l’interesse verso la lettura o far comprendere, l’importanza di leggere per il benessere individuale e collettivo.
Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi,”
Michel Houellebecq


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