Le priorità   della Presidenza lussemburghese

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Il 1 gennaio 2005 ha avuto inizio il semestre di presidenza del Consiglio Ue di Jean-Claude Juncker, Primo ministro del Lussemburgo, che ha esordito lanciando un appello agli Stati membri affinchà© mettano da parte gli interessi nazionali a favore dell’interesse comune e alle altre istituzioni affinchà© venga rispettata la logica del «triangolo istituzionale» (Consiglio, Parlamento e Commissione) che garantisce il giusto equilibrio alla politica europea. La Presidenza ha tre obiettivi da realizzarsi entro luglio che giudica fondamentali (e che il Presidente della Commissione Jose Manuel Barroso definisce «sfide impressionanti»): la revisione a metà   percorso della Strategia di Lisbona, per cui si prevede un accordo al Vertice del 22/23 marzo, la riforma del Patto di Stabilità   e di Crescita e le prospettive finanziarie 2007-2013, su cui persistono forti divergenze di vedute fra gli Stati membri, ma su cui Juncker auspica di raggiungere una mediazione al Vertice di giugno, anche perchà© la Presidenza successiva dell’Unione spetta alla Gran Bretagna, Paese fra i più restii a investire economicamente sull’Europa. La Presidenza ha anche insistito più volte su temi quali il sociale, i giovani e la cultura, le pari opportunità  , lo sviluppo sostenibile e le relazioni estere dell’Unione.

Strategia di Lisbona
A quattro anni dall’approvazione, è tempo di fare un bilancio della Strategia per individuare e correggere i punti deboli nell’applicazione ed eventualmente per ridefinirne le priorità  : a tal scopo la Commissione ha richiesto al gruppo di alto livello Kok una valutazione su cui iniziare i lavori di revisione. Secondo il Premier lussemburghese, bisogna innanzitutto rendere «più chiara» la finalità   della Strategia di Lisbona, che è «agire oggi per garantire a tutti domani l’accesso al modello sociale europeo». In linea col rapporto Kok, Juncker ha inoltre ribadito che è necessario mantenere l’equilibrio tra quelli che furono i pilastri della Strategia: la crescita, l’ambiente e il sociale, nel timore che uno squilibrio a favore della prima possa snaturarne la struttura, timore condiviso dal Presidente della Repubblica francese Chirac, da Mars Di Bartolomeo (Ministro lussemburghese della Sicurezza sociale e della Salute) e da Franà §ois Biltgen (Ministro del Lavoro) che precisa: «Mantenere l’ambito sociale non vuol dire non modernizzarlo, ma bisogna creare lavori migliori e non solamente lavori meno costosi». Il Presidente della Commissione Barroso è critico invece nei confronti del rapporto Kok, sostenendo che «troppe priorità   significano nessuna priorità  : le nostre devono essere la crescita e l’occupazione».
Lo strumento che Juncker si propone di utilizzare al fine di razionalizzare la Strategia di Lisbona è quello dei piani d’azione nazionali, con i quali i Governi si impegnerebbero di fronte ai Parlamenti ed alla società   civile dando allo stesso tempo maggiore specificità   ed efficacia alla Strategia di Lisbona, adattandola alla situazione ed alle caratteristiche di ciascun Paese.

Patto di Stabilità   e di crescita
Juncker afferma che «La moneta resterà   stabile» ma che cambiamenti al Patto sono necessari per «tener conto del ciclo economico». Secondo la Presidenza si deve «aggiungere stabilità   dal lato preventivo del Patto, ovvero nei periodi a crescita elevata; allo stesso tempo, si deve aggiungere flessibilità   ragionata nei periodi di stagnazione o di recessione economica».
Nell’incontro tra Juncker ed il Presidente francese Chirac del 7 Febbraio a Parigi, i due Presidenti hanno constatato la necessità   di attuare la procedura per deficit eccessivo nei confronti dei Paesi che superino il limite del 3% nel rapporto deficit/PIL, ma hanno anche convenuto sulla necessità   di stilare una «breve lista di eccezioni» che tengano conto delle cause che hanno portato a questo sforamento, in modo da permettere al Consiglio di «apprezzare in maniera economicamente intelligente le ragioni all’origine del deficit».

Prospettive finanziarie
«Un affare difficile, una lunga mediazione», secondo Juncker, quello delle prospettive finanziarie 2007-2013, ma se non si raggiungerà   un accordo entro giugno, sarà   «una sconfitta per l’Europa». A seguito dell’incontro col Premier britannico Blair, tuttavia, il Presidente del Consiglio afferma di essere «meno pessimista di prima» sulle prospettive finanziarie, nonostante la posizione britannica resti al momento «troppo lontana» da quella di altri Stati membri.
La CES stima che, tenuto conto del tetto massimo del 1,24% del PIL proposto dalla Commissione per le prospettive finanziarie, lo 0,41% previsto per la coesione sociale sia inadeguato nei confronti degli obiettivi che si pone l’Ue.
L’eurodeputato Hartmut Nassauer (CDU) afferma che Juncker non potrà   non tener conto nei suoi «ambiziosi obiettivi» del costo finanziario dell’adesione turca.

Sociale
Il Ministro del lavoro lussemburghese Franà §ois Biltgen riprenderà   il lavoro del suo predecessore olandese sulla proposta di direttiva sulla gestione del lavoro proponendosi di assicurare la sicurezza dei lavoratori e di proteggerne la salute dagli effetti di orari eccessivamente lunghi e da regimi di lavoro stressanti, senza limitare la flessibilità   nella gestione dei tempi di lavoro. In campo medico, la Presidenza ha inoltre intenzione di lanciare una lotta contro l’obesità   e il tabagismo, una dinamica europea per la lotta e il trattamento delle malattie rare.
Jurgen Strube, Presidente dell’UNICE (Unione Confindustria europee), auspica invece una forte revisione dell’Agenda sociale e una «legislazione volta a sopprimere gli ostacoli alla libera circolazione dei servizi entro la fine del 2005»; secondo Strube è indispensabile che la Commissione promuova la creazione di nuovi posti di lavoro, la liberalizzazione del commercio e degli investimenti, elementi essenziali per la competitività  .
La CES (Confederazione europea dei sindacati) ha presentato alla Presidenza lussemburghese dieci prove sociali fra cui: l’Agenda sociale 2006-2013; una forte dimensione sociale nel mercato interno, che implica rendere accettabile la direttiva europea sui servizi; la soppressione della clausola di rinuncia individuale nella direttiva sulla gestione del tempo del lavoro; l’equilibrio dei tre «pilastri» (sociale, ambiente, crescita) nella revisione della Strategia di Lisbona e la riforma del Patto di Stabilità   e di Crescita; un percorso coerente contro la discriminazione sessuale. La Presidenza lussemburghese da parte sua ha chiesto alla CES di vigilare affinchà© il sociale e l’ambiente non vengano relegati in secondo piano fra gli obiettivi di Lisbona.

Sviluppo sostenibile
La Presidenza lussemburghese promuoverà   l’avanzamento della direttiva sulle energie rinnovabili e l’adozione entro giugno di quella sull’efficacia energetica delle utilizzazioni finali. Nell’ottica dello sviluppo delle reti energetiche transeuropee, appoggerà   la direttiva di eco-concezione e sulle condizioni d’accesso al trasporto di gas e avvierà   negoziati per lo scambio d’elettricità   con la Russia.
Sul fronte della povertà  , con particolare attenzione all’Africa, la Presidenza lussemburghese individua le priorità   nella lotta all’AIDS, con politiche di prevenzione e di sostegno ai malati, e nella coerenza delle politiche, soprattutto per quanto riguarda i mercati agricoli.
La Presidenza vuole anche giocare un ruolo chiave nella valutazione (che avverrà   a settembre 2005) dei progressi conseguiti rispetto gli Obiettivi del Millennio ONU sullo sviluppo, mettendo in particolare l’accento sull’obiettivo della riduzione della fame nel mondo e sull’aumento dell’Aiuto pubblico allo sviluppo.
In chiave ambientale la Presidenza ha ricordato che è indispensabile che tutte le formazioni del Consiglio facciano il punto sul carattere sostenibile delle loro azioni, e che è necessario rinforzare il carattere ambientale della Strategia di Lisbona.
Si dovrà   inoltre mettere in azione un regime «globale, ambizioso ed equo» di riduzione delle emissioni per il dopo 2012 (termine del protocollo di Kyoto).

Giovani e cultura
Il Ministro lussemburghese della Famiglia e dell’Integrazione, Marie-Josà©e Jacobs ha annunciato che la Presidenza proporrà   di adottare delle risoluzioni sulla partecipazione alla democrazia consultiva dei giovani così come sull’informazione per prepararli al loro futuro ruolo di cittadini a tutti gli effetti. Mady Delvaux-Stehres, Ministro dell’Educazione e della Formazione professionale, ha affermato che, nel rispetto della specificità   di ogni sistema nazionale, l’educazione europea dovrebbe basarsi su tre principi: coesione sociale, mobilità   e plurilinguismo perchà© «Imparando più lingue si impara lo stesso linguaggio». Sul fronte della cultura, la Presidenza spera di arrivare ad un consenso sull’individuazione della capitale europea della cultura 2009.

Pari opportunita’
Il 2 e 3 febbraio si è tenuta in Lussemburgo una Conferenza (Pechino +10) che ha discusso dei progressi fatti dall’accordo di Pechino del 1995 sull’eguaglianza dei generi, al fine di parlare con una voce comune alla 49ma sessione della Commissione ONU sullo Statuto delle donne che si terrà   a marzo. Secondo il Ministro lussemburghese delle Pari opportunità  , Marie-Josà©e Jacobs, la politica di eguaglianza sessuale è trasversale e deve integrarsi nell’insieme delle altre politiche; in secondo luogo, è necessaria una piena applicazione della legislazione europea in questo campo, attraverso piani d’azione e la costituzione di budget integrativi. A questo proposito, la Presidenza lussemburghese intende raggiungere un accordo politico sulla direttiva riunificatrice delle sette direttive sull’uguaglianza di trattamento in ambito lavorativo e sulla proposta di un testo che crei un Istituto per il genere.

Relazioni estere
Parlando del Kosovo, il Presidente del Consiglio Juncker ha affermato che a metà   2005 verranno valutati i progressi rispetto agli standard europei ma che in ogni caso «l’avvenire della regione si trova all’interno dell’Unione». Il Consiglio dovrà   poi preparare «minuziosamente» il Vertice con l’Ukraina, che si terrà   nel secondo semestre 2005. Lo stato delle relazioni con gli USA infine, non è «nà© cattivo nà© eccellente» ma, sottolinea Juncker, «il loro status quo non è un’opzione», per cui la Presidenza farà   il possibile per riavvicinare il vecchio e il nuovo mondo.

LINK
Sito ufficiale della Presidenza

Agenda sociale, la proposta della Commissione:

ONU, gli obiettivi del Millennio:

Prospettive finanziarie 2007-2013, la proposta della Commissione a Consiglio e Parlamento:

Revisione a metà   percorso della Strategia di Lisbona, il punto di vista della Commissione:

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