L’11 febbraio 2025, i funzionari dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) hanno aggiornato i rappresentanti dell’industria della difesa al Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) in vista di una nuova strategia per rafforzare la base industriale della difesa dell’UE. Il dibattito si inserisce nel contesto della preparazione del Libro Bianco sul Futuro della Difesa Europea, atteso per marzo 2025.
Il Direttore Esecutivo dell’EDA, Jiří Šedivý, ha evidenziato che la frammentazione del settore, dovuta alla mancanza di appalti congiunti e alla preferenza nazionale nelle spese militari, limita la produzione e la competitività. Ha sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per sviluppare capacità di difesa efficaci.
Per questo motivo, il CESE ha proposto un fondo da 100 miliardi di euro nel prossimo bilancio UE per potenziare la difesa comune, mentre il Consiglio UE ha sottolineato l’importanza di investire non solo in armamenti, ma anche in infrastrutture e produzione industriale. Nonostante i 326 miliardi spesi nel 2024, l’EDA ritiene che le risorse siano ancora insufficienti per affrontare le attuali minacce.
L’EDA ha sottolineato la necessità di una maggiore integrazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI) del settore difesa nei progetti futuri, anche attraverso appalti congiunti, ma esse incontrano continue difficoltà di accesso ai finanziamenti. Sono stati presentati 18 progetti di cooperazione identificati dal Coordinated Annual Review on Defence (CARD), tra cui iniziative per la difesa missilistica integrata e la guerra elettronica.
Infine, l’EDA ha illustrato il nuovo accordo con la Banca Europea per gli Investimenti per facilitare i finanziamenti ai progetti di difesa, sottolineando l’importanza della collaborazione tra settore finanziario e militare per garantire una difesa europea più forte e innovativa.
Per saperne di più: No more ‘national preference’: fragmentation is threat to security, EDA tells EESC forum