«Dobbiamo rifare pace con l’Europa, torneremo a essere un partner centrale e attendibile per tutti i vicini, anche grazie all’euro» ha dichiarato il futuro premier polacco Donald Tusk nel corso della prima intervista concessa a giornalisti europei e russi.
Ricordando come dall’indipendenza del Paese, nel 1989, in Polonia ci sia sempre stato un consenso tra le forze politiche sulle priorità strategiche della politica europea e internazionale, Tusk ha osservato che effettivamente negli ultimi due anni il metodo politico e il linguaggio «sono stati nocivi all’efficacia della nostra posizione». Per questo, ha detto il futuro premier polacco, «dobbiamo restaurare un clima di credibilità e fiducia reciproca».
Tusk ha poi reso noto che nei prossimi giorni incontrerà il presidente della Commissione europea, Josà© Manuel Barroso: «Gli dirಠche vogliamo tornare a uno spirito e a un clima di collaborazione. Per me, per la mia Polonia, il miglior modo di difendere gli interessi nazionali è tenerne conto ma pensando nel contempo agli interessi degli altri europei. Insisto: dobbiamo ricostruire un clima di fiducia».
Un’integrazione più intensa della Polonia in Europa, la prospettiva dell’ingresso nell’area euro e la firma della Carta europea dei diritti sono considerate questioni prioritarie per il futuro governo polacco, così come la necessità di riaprire il dialogo con tutti i partner, soprattutto la Russia con cui Tusk intende avviare un miglioramento dei rapporti.
Intanto, anche da Mosca giungono segnali di distensione con la Polonia: le autorità russe hanno deciso di porre fine all’embargo sulle carni polacche che impediva l’avvio di negoziati tra la Russia e l’UE per il rinnovo dell’accordo di partnership. Mosca e Varsavia hanno raggiunto un accordo preliminare sull’inizio delle ispezioni russe nelle imprese polacche del settore della carne, ispezioni che potrebbero iniziare già il prossimo 13 novembre.