La pandemia sta peggiorando le condizioni di Rom e nomadi

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L’agenzia UE per i diritti fondamentali (FRA) ha pubblicato un bollettino che documenta la situazione dei Rom e dei nomadi in 15 Stati membri dell’UE tra il 1° marzo e il 30 giugno 2020.

La pandemia di Covid-19 sta mettendo in grande difficoltà moltissime comunità Rom e nomadi, che, già prima della diffusione della malattia, vivevano in condizioni precarie. La FRA, all’interno del nuovo bollettino, ha individuato le principali criticità con le quali convivono i Rom e i nomadi in tempo di coronavirus:

  1. Molte comunità sono state sottoposte a lockdown precauzionali ancor prima che ci fossero casi confermati;
  2. Molte famiglie vivono in case sovraffollate e senza l’acqua corrente, che rendono difficile il mantenimento del distanziamento sociale e l’igienizzazione;
  3. Il lockdown ha lasciato disoccupati i venditori ambulanti e i lavoratori con contratti precari, cosa che ha aumentato notevolmente la povertà e il rischio di malnutrizione;
  4. In alcuni paesi solo la metà dei Rom e dei Viaggiatori ha un’assicurazione sanitaria;
  5. Molti Rom e nomadi non hanno accesso a Internet, quindi non possono garantire ai propri figli di prendere parte all’apprendimento online quando le scuole chiudono;
  6. L’incitamento all’odio e la discriminazione contro Rom e nomadi sono aumentati durante la pandemia, poiché sono stati accusati di diffondere il virus.

La FRA invita, quindi, gli Stati membri ad attuare le misure di inclusione raccomandate dal 2013 dal Consiglio dell’Unione europea, garantendo a Rom e nomadi pari diritti e opportunità.

Per saperne di più: il comunicato della FRA

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