La Libia dichiara di non avere i mezzi per bloccare i flussi di migrazioni illegali verso le coste europee e chiede aiuti finanziari all’UE, mentre i dati relativi al 2008 mostrano un aumento del 75% degli sbarchi sulle coste italiane rispetto all’anno precedente.
La richiesta delle autorità libiche all’UE è stata avanzata nel corso di una riunione tecnica svoltasi a Tripoli, organizzata dalla presidenza di turno francese dell’UE cui hanno preso parte il ministro libico per gli Affari europei, Ramadan Bark, delegazioni italiana e maltese, un rappresentante dell’UE a Tunisi e un membro dell’Agenzia europea per la gestione delle frontiere (Frontex).
Al fine di poter controllare realmente le frontiere desertiche a sud del Paese, il rappresentante libico ha chiesto all’UE un nuovo contributo di 300 milioni di euro. A proposito degli aiuti già concordati tra l’UE e la Libia, il ministro Bark ha lamentato il fatto che il suo Paese non avrebbe ancora ricevuto i fondi europei previsti nel memorandum d’intesa siglato nel luglio 2007 tra UE e Libia.
Intanto, secondo gli ultimi dati resi noti dal ministero dell’Interno italiano, il 2008 si è confermato un anno di massiccio incremento degli sbarchi di migranti: gli stranieri extracomunitari giunti sulle coste italiane nel corso dell’anno sono stati infatti 36.900, cioè circa il 75% in più rispetto al 2007, quando erano stati 20.500. Anche quest’anno la stragrande maggioranza dei migranti è approdata a Lampedusa (circa 31.000), la cui capacità di accoglienza è ormai giunta al limite e il Viminale ha deciso di riprendere la pratica dei voli charter per i rimpatri, nonostante l’UE vieti le espulsioni collettive.