La Commissione europea ha presentato il suo programma di lavoro per il 2009, in cui si impegnerà soprattutto per reagire alla crisi finanziaria e ai problemi che preoccupano i cittadini europei, quali il mutamento climatico, l’immigrazione, lo sviluppo e gli effetti della globalizzazione.
Il 2009 sarà un anno particolare, perchà© a maggio si terranno le elezioni europee e sarà anche l’anno conclusivo del mandato della Commissione, la quale cercherà «di consolidare i risultati ottenuti negli ultimi quattro anni, non perdendo di vista l’obiettivo di ottenere risultati dei quali possano beneficiare i cittadini europei e le imprese europee» ha dichiarato il presidente Josà© Manuel Barroso. Il programma di lavoro si prefigge obiettivi precisi attraverso 12 iniziative strategiche, 37 iniziative prioritarie, 33 proposte di semplificazione e 20 ritiri di proposte. Le priorità si articolano attorno a quattro pilastri.
Sul capitolo crescita e occupazione, la Commissione si concentrerà sulle riforme economiche e su misure specifiche volte a stimolare la fiducia necessaria, ad affrontare la crisi economica e finanziaria tramite le iniziative della Strategia di Lisbona rinnovata e del piano di ripresa presentato recentemente.
Per quanto riguarda i mutamenti climatici e lo sviluppo sostenibile in Europa, l’obiettivo è di raggiungere un accordo globale nel Vertice di Copenaghen del dicembre 2009, così da poter impiegare tutte le energie nella fase di attuazione.
A beneficio dei cittadini dell’UE la Commissione proseguirà nell’adozione di varie misure, con azioni specifiche che mireranno a non penalizzare i consumi e l’introduzione di novità in materia di libertà , sicurezza e giustizia.
Sul fronte internazionale le priorità riguarderanno l’adeguamento delle relazioni transatlantiche dopo l’insediamento della nuova amministrazione statunitense, l’allargamento, la politica di vicinato e il commercio mondiale, l’assistenza alla ricostruzione e al processo di riforma in Georgia.
Nel 2009, inoltre, sarà presentato il riesame del bilancio dell’UE e sarà promosso un quadro normativo semplificato e più efficace, mentre sarà il primo anno in cui le priorità in materia di comunicazione interistituzionale saranno concordate dal Consiglio dei ministri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione nel quadro della dichiarazione congiunta «Un partenariato per comunicare sull’Europa».